Un milione di cittadini europei ha già ottenuto il Digital Covid Certificate della Ue. Tra loro però non c’è alcun italiano. Sì perché il cosiddetto green pass della Unione, che ha appena incassato l’importante via libera del Parlamento europeo, in Italia non ha terminato la fase di test. A differenza di quanto invece è già avvenuto in ben nove Paesi del Vecchio Continente. Tra cui peraltro figurano anche Spagna, Grecia e Croazia, ovvero tre dei principali competitor a livello turistico per il Belpaese (gli altri sono Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Lituania e Polonia).
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Proteste degli operatori turistici - E se è vero che il pass sarà attivo solo a partire dal primo luglio per tutti, lo è anche che questo ritardo crea confusione per i viaggiatori stranieri che hanno in mente di prenotare le proprie vacanze nella Penisola proprio a luglio e, consultando le indicazioni ufficiali disponibili sui nostri portali ministeriali, non trova traccia del green pass Ue. Non è quindi un caso se gli operatori turistici hanno già iniziato a protestare. E non lo è neppure se a questa confusione si somma quella denunciata dal governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza Stato-Regioni Massimiliano Fedriga: «Sul Green pass stiamo chiedendo di avere chiarezza sull’applicabilità perché ad oggi non c’è quello europeo e dobbiamo dare certezze a delle categorie - ha spiegato ieri - penso ad esempio al wedding che è un settore già devastato dalla pandemia».
Gli obiettivi
Il ritardo italiano nella fase di test è inoltre evidenziato dalla stessa Ue che inserisce la Penisola tra i Paesi «tecnicamente connessi» alla piattaforma che permette ai database dei 27 di comunicare tra loro, ma ancora non in grado «di rilasciare la certificazione». In altre parole: l’agognato documento comunitario che consente di viaggiare tra i Paesi della Ue senza dover sottoporsi a quarantene o tamponi se si è vaccinati o guariti dal Covid, in Italia ancora non c’è. E il ministero della Salute, che si sta occupando degli ultimi test, per ora si limita a dire che «a giorni ci saranno novità».
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Il funzionamento
Il funzionamento
Una modalità, quest’ultima, che sarebbe fondamentale implementare da subito per estendere l’uso del pass magari alle discoteche (come chiesto dai gestori) o anche ad altre attività che sono soggette a limitazioni (cinema e teatri ad esempio). Ma questo, nonostante la provincia autonoma di Trento lo faccia già con l’app Coronapass - e anche la Campania sarebbe pronta grazie ad una tessera inviata ai cittadini vaccinati - sembra un miraggio. Soprattutto dopo il pugno duro del Garante della Privacy che dopo aver intimato un primo alt all’iniziativa campana ha imposto anche lo stop dell’app Mitiga che si poneva proprio l’obiettivo di riportare la gente negli stadi o agli eventi.
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