Green pass, obbligo fino all'estate: il governo orientato ad estenderlo

L’intenzione è di mantenere il doppio binario tra vaccinati e non immunizzati

Green pass, obbligo fino all'estate: il governo orientato ad estenderlo
Green pass, obbligo fino all'estate: il governo orientato ad estenderlo
di Mauro Evangelisti
Giovedì 3 Febbraio 2022, 22:45 - Ultimo agg. 5 Febbraio, 13:04
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Il Green pass non ha scadenza per i vaccinati con tre dosi, ma tra meno di due mesi non sarà più necessario in molte attività. Salvo proroghe, che sono molto probabili per prolungare l’obbligo fino alle porte dell’estate. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, fa questa sintesi: «Prima calano contagi, ricoveri e decessi, prima il Green pass potrà scomparire, ma è difficile dire quando questo succederà». Partiamo dalla frase di ieri del presidente del Consiglio, Mario Draghi: «Presto scriveremo un calendario dell’eliminazione delle restrizioni». Bene, ma ad oggi per un vaccinato sono praticamente già scomparse tutte le limitazioni. L’11 febbraio, salvo sorprese, torneranno anche le discoteche e i concerti.

Si è già esaurito l’effetto dell’obbligo vaccinale per gli over 50 e della diffusione del Green pass per convincere a immunizzarsi i no vax maggiormente a rischio di ricovero.

In tutta Italia le prime dosi tra gli adulti sono rare, «abbiamo molti slot liberi, in pochi si presentano», osserva Enrico Di Rosa, dirigente di una delle Asl più grandi del Paese, la Roma 1. Le parole di Draghi confermano che il 31 marzo non ci sarà la proroga dello stato di emergenza. Ma l’obbligo del Green pass decadrà? Per gli over 50 che dovranno esibire il Green pass rafforzato (da vaccino o superamento dell’infezione) non ci saranno cambiamenti: il decreto legge che lo ha introdotto fissa la scadenza al 15 giugno. Però un’altra serie di attività, in cui oggi è necessaria la certificazione verde, vedranno cessare l’obbligo.

LIMITI

Succede ad esempio al bar e al ristorante (in cui la necessità del pass è stata ribadita nel decreto del 24 dicembre fino al «permanere dello stato di emergenza»); succede anche in banca, alle Poste, negli esercizi commerciali (esclusi i beni primari), in edicola, nelle tabaccherie, dal parrucchiere e dal barbiere: il decreto del 7 gennaio ha introdotto in tutte queste situazioni per l’utente o il cliente l’obbligo di esibire il Green pass base (da vaccino, guarigione ma anche da tampone). Però fissa anche una data che coincide con quella della fine dello stato di emergenza. Si legge nel provvedimento: «Fino al 31 marzo 2022 è consentito esclusivamente ai soggetti in possesso di una delle certificazioni verdi Covid19, di cui all’articolo 9, comma 2, l’accesso ai seguenti servizi e attività nell’ambito del territorio nazionale: servizi alla persona; pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali, fatti salvi quelli necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona...». Chiaro no? Tra poco meno di due mesi, se non ci saranno nuovi decreti, il Green pass per andare al ristorante, alle Poste, in banca o a fare shopping non servirà più.

 

La data corrisponde con quella della fine dello stato di emergenza e viene dunque da pensare che, senza la proroga del secondo (ormai scontata) non ci sarà neppure quella delle misure sulla certificazione verde. In realtà non è così: c’è una coincidenza sulla data, ma nulla vieta al governo di emanare un nuovo decreto che proroghi l’obbligo del Green pass, anche in assenza dello stato di emergenza che, come si ricorderà, era stato proclamato il 31 gennaio 2020. Ad oggi la linea è quella di dare massima libertà ai vaccinati, ma non concederla ai no vax. Questo fa pensare a una proroga dell’obbligo della certificazione verde.

Quando il presidente Draghi parla di «calendario di riduzione delle restrizioni» fa riferimento alla riapertura delle discoteche, al via libera ai concerti, all’eliminazione dell’obbligo delle mascherine all’aperto. Ma la divisione tra vaccinati e non vaccinati difficilmente scomparirà, come già i provvedimenti sulla scuola hanno dimostrato. In sintesi: la fine dell’obbligo di Green pass in molte attività prevista per il 31 marzo è confermato, ma la sua proroga dipenderà dall’andamento della pandemia. Continua la diminuzione dei casi, in media del 28-29 per cento su base settimanale, ma comunque siamo sempre a oltre centomila contagiati al giorno e a 21mila ricoverati per Covid in ospedale. Per questo lo stop all’obbligo del Green pass potrebbe essere proiettato più sull’estate che sulla primavera.

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