Beppe Grillo fischiato a Oxford attacca gli studenti: «Avete lasciato l'Italia»

Beppe Grillo fischiato a Oxford attacca gli studenti: «Avete lasciato l'Italia»
Beppe Grillo fischiato a Oxford attacca gli studenti: «Avete lasciato l'Italia»
di Francesco Lo Dico
Mercoledì 16 Gennaio 2019, 15:52 - Ultimo agg. 18:09
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Si appalesa tra gli studenti della Oxford Union tutto impettito. Cappotto color fumo e una benda sugli occhi, la mano tesa in segno di saluto e il passo ieratico di chi giù pregusta gli incensi sui tabloid d'Oltremanica. Ma dopo una serie di lazzi grotteschi e risposte urticanti l'Elevato finisce fischiato. E così, dopo un'ora e un quarto di resistenza, la platea dell'ateneo britannico travolge la performance di Grillo con un coro di «buu!».

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«Buffone!», gli grida qualcuno. «Mettiamo fine a questa farsa», lo incalza un altro. «Imbarazzante. Una caporetto», è la sintesi di Cristian Trovato, studente catanese dell'università di Oxford che ha postato sui social un frammento dello show. Pur di regalarsi vita facile nella prestigiosa sede dei dibattiti dell'ateneo britannico che in passato aveva ospitato giganti del Novecento come il Dalai Lama e Madre Teresa, Beppe Grillo ce l'aveva messa tutta. No ai giornalisti in sala. Ma dove non arriva la stampa («il vero pericolo populista», sibila agli studenti), arriva proprio quella rete magnificata dal comico a puntare i riflettori sul flop. Presentato come «uno dei politici più rappresentativi d'Europa», il Garante si becca la prima ondata di gelo quando prova a spiegare il suo ingresso in sala bendato.

Beppe versione Tiresia risponde che lo ha fatto «perché non vuole vedere questa Uk, imprigionata dalle discussioni su Brexit in una finta democrazia», racconta ancora Trovato. Dopo l'imbarazzo palpabile, il comico però non demorde. Spiega che è contrario a un altro referendum inglese «perché sarebbe la negazione della democrazia». Silenzio perplesso. Prova a scaldare il pubblico con qualche vecchia zampata, ma niente. Tenta con i soliti slogan contro la finanza. Li mescola persino a una digressione sui barboni accampati in giro per Oxford. Si autodefinisce «un comico governativo». Ma niente. Non è aria. Il pubblico comincia a snervarsi.

QUESTIONE DI LINGUA
Grillo continua peraltro a parlare a raffica in italiano, e lascia indietro il povero traduttore che finisce a fare il comprimario involontario del suo spettacolino. «Imbarazzante. La maleducazione di parlare ad una platea internazionale in italiano impedendo al traduttore di tradurre», assicura chi c'era. Ma è quando arrivano le odiate domande, che il clima in sala si fa incandescente. Beppe, memore degli insulti sul web dopo la firma sul manifesto di Burioni in compagnia di Renzi, perde la pazienza. «Nessuno si è mai sognato di andare contro i vaccini, per noi ci vuole un'informazione capillare, non l'obbligo».

Uno studente lo accusa però di essere contraddittorio, tra gli applausi liberatori della sala. È solo l'antipasto dello strappo, che arriva plateale quando gli studenti britannici rinfacciano al Movimento, alfiere della democrazia diretta, un'ondata di espulsioni dei dissidenti senza precedenti. «Nessuno manda via nessuno», nega Grillo. Che poi passa al contrattacco. «Cosa volete? Avete lasciato il vostro Paese», replica agli studenti di stanza a Oxford. Molti, italiani come Trovato, urlano di non aver abbandonato la loro terra e lasciano la sala furiosi. Infine cala il sipario, tra rari applausi e fischi sonori. «Buffone», è il coro che si leva. E Grillo bofonchia imbarazzato: «Non siete cortesi».

A sentire il comico però è andata di lusso. Oxford? «Bellissimo, era pienissimo». Litigi? Ma quando mai. «Non ho attaccato nessuno, nessun insulto». «Penso di aver dato una buona impressione», assicura in tv. Ma in tanti dentro al Movimento pensano invece che l'Elevato non ne azzecchi più mezza. Dal surreale controdiscorso di San Silvestro al manifesto per la scienza non è stato proprio un trionfo, ultimamente. Senza contare le uscite sulla Tav e sulla cannabis, e lo scambio di amorosi sensi con Fico a Napoli che hanno molto indispettito Di Maio. «Se Beppe vuole giocare al guastatore nella speranza di coccolare la sinistra del Movimento che è stata fatta a pezzi, ormai è fuori tempo massimo. Ben gli sta la figuraccia di Oxford, ormai non incanta più nessuno», è la chiosa invelenita di un parlamentare stellato.
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