Draghi, concorrenza e Fisco prossime tappe dopo le ferie d'agosto. Cambia il reddito di cittadinanza?

Draghi, concorrenza e Fisco prossime tappe dopo le ferie d'agosto. Cambia il reddito di cittadinanza?
Draghi, concorrenza e Fisco prossime tappe dopo le ferie d'agosto. Cambia il reddito di cittadinanza?
Sabato 7 Agosto 2021, 20:33 - Ultimo agg. 8 Agosto, 19:33
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Mario Draghi si prende qualche giorno di pausa e comincia le vacanze agostane nel suo buen retiro di Città della Pieve, in Umbria. Sicuramente avendo con sé i dossier delle prossime riforme, quella della concorrenza e quella fiscale, che saranno nel menù alla ripresa settembrina, insieme all'attento monitoraggio del Recovery Plan.

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Riforme: dalla giustizia alla concorrenza

Il primo via libera alla riforma della giustIzia e la doppia fiducia del Parlamento sulla riforma della pubblica amministrazione spingono l'atternzione sulla concorrenza, che soffre dello slot saltato di luglio e, appunto, sulla riforma fiscale, che dovrebbe arrivare nella seconda parte dell'anno.

Il piano nazionale di ripresa e resilienza dà più spazio alla concorrenza e alla messa a gare delle concessioni, anche nel trasporto pubblico locale. La nuova legge sulla concorrenza dovrà regolare il sistema di realizzazione e gestione delle infrastrutture strategiche, la rimozione di barriere all'entrata nei mercati. Ma dovrebbe avere anche una parte di semplificazioni visto che punta a spingere la produzione di rinnovabili che è frenata dall'iter burocratico. E conterrà misure per le gare dei servizi pubblici locali, trasporto compreso.

Fisco

Ma ancora le restano ancora alcune incognite, che il premier dovrà superare alla ripresa, su Fisco e concorrenza: poche risorse per tagliare le tasse,idee diverse di come impiegarle. E divergenze tra i partiti su come liberalizzare il mercato, dall'idroelettrico ai servizi pubblici locali. Si tratta di riforme complesse.

Il Parlamento è stato «intasato» dalla pioggia di decreti tra Covid, sostegni e semplificazioni, spiega ad esempio la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, assicurando che si tratta solo di prendersi «qualche settimana in più», e fare «qualche meditazione» aggiuntiva, ma che su questi dossier si lavora «a ritmo serrato».

Entrambi i provvedimenti sono attesi da anni (l'unico e ultimo ddl sulla concorrenza è entrato in vigore nel 2017) ma su entrambi le intese tra le forze della maggioranza sono ancora tutte da costruire. Il ddl sulla concorrenza andrà a toccare alcuni settori sensibili, come le concessioni per le dighe, che interessa in particolare le Regioni del nord a guida leghista, ma anche i criteri per l'assegnazione dei servizi pubblici locali che troppo spesso le amministrazioni preferiscono gestire in-house anziché mettere a gara.

Per la riforma del fisco il nodo principale sono le risorse. Sul tavolo invece per il momento ce ne sono appena per 2-3 di miliardi quando ne servirebbero diverse decine. Tanto che il ministro Daniele Franco ha già delineato una riforma «graduale», da attuare via via che si renderanno disponibili i fondi. Sulle priorità, superamento dell'Irap, calo dell'Irpef, intervento sul ceto medio (tra i 28mila e i 55mila euro di reddito), tutta la maggioranza converge.

Guardia alta sul Covid

Intanto, resta altissima la guardia sul covid. E il monitoraggio delle misure prese dal cdm prima della pausa estiva sul green pass - come ha rimarcato il presidente del Consiglio - saranno oggetto di costante monitoraggio da parte del governo. Dalla concorrenza al fisco, al lavoro, le riforme in agenda a settembre sono da brividi - si ammette in ambienti di maggioranza - per un esecutivo così eterogeneo.

Reddito di cittadinanza

Ma procedere senza fratture è possibile, si mostra convinto Draghi: anche su un tema divisivo come il reddito di cittadinanza. «Sostengo in pieno il concetto alla base» del reddito, afferma il premier. E aggiunge che «è troppo presto per dire se verrà ridisegnato, riformato e come cambierà la platea dei beneficiari». Comunque, in autunno il governo rimetterà mano agli aspetti del Reddito che non hanno funzionato, a partire dal fronte politiche attive.

 

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