Mascherine al chiuso anche dopo il 30 aprile? E per quali categorie? Cosa può accadere sui bus e nei supermarket

Speranza: «Dopo Pasqua vedremo cosa fare dal primo maggio in avanti»

«Mascherine obbligatorie al chiuso per statali, lavoratori privati e nei supermarket anche a maggio». Bassetti: solo su bus e metro
«Mascherine obbligatorie al chiuso per statali, lavoratori privati e nei supermarket anche a maggio». Bassetti: solo su bus e metro
di Gianluca De Rossi
Mercoledì 6 Aprile 2022, 16:42 - Ultimo agg. 18:21
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L'obbligo di indossare le mascherine al chiuso e su autobus e metropolitanecinema, teatri e stadi potrebbe essere esteso oltre fine aprile, sia per i lavoratori del settore pubblico e privato, sia nei supermercati e nei mezzi di trasporti. Se, inizialmente, il governo aveva anticipato che dal primo maggio sarebbero caduti gli obblighi di indossare questo strumento che si è rivelato utile nel contenere i contagi da Covid e da tutte le sue varianti e sottovarianti, da Delta a Omicron, 1 e 2, alla nuova arrivata variante Xe, anche se viste da molti come una croce da portare inutilmente, dunque, potrebbero farci compagnia ancora a lungo, nascondendo parte del nostro viso agli altri ma soprattutto al virus, per ancora alcuni giorni. E mentre in queste ore si moltiplicano i virologi e gli esperti che chiedono di abbandonarle, altri propendono invece per estendere l'obbligo di indossarle oltre il 30 aprile.   

«Dopo Pasqua vedremo cosa fare dal primo maggio in avanti», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza che oggi incontra il responsabile del lavoro Orlando e i sindacati. E la decisione è attesa intorno al 20 aprile. Speranza, stamani nel corso del question time alla Camera, ha sottolineato che «in questo momento la circolazione virale nel Paese è molto alta, la fine dello stato di emergenza non significa la fine della pandemia che è ancora in corso». In ogni caso «il governo valuterà l'evoluzione e adatterà le misure in base ad un monitoraggio che continuiamo ad osservare con la massima attenzione e prudenza».

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Bassetti: «Mascherine obbligatorie solo sui mezzi pubblici»

«È più di un anno e mezzo che in Italia c'è l'obbligo della mascherina al chiuso e non vedo tutto questo impatto sui contagi, anzi molti di quelli che si contagiano hanno usato il dispositivo in maniera maniacale - dice Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, tornando sulla possibilità che venga prolungato l'obbligo della mascherina al chiuso anche dopo il primo maggio -. Forse ha un senso indossarla anche a maggio sui trasporti pubblici dove è difficile mantenere la distanza, ma per quanto riguarda il cinema, dove magari se mangi i popcorn puoi toglierla, non vedo proprio perché tenerla. Così come a teatro e allo stadio. Io penso che prolungare l'obbligo della mascherine al chiuso sia un errore, ha molto più senso concentrarsi su altre misure». 

«Basta con un atteggiamento ideologico sulle misure - ha continuato Bassetti -, dobbiamo ragionare sul fatto che oggi è responsabilità del singolo mettere o meno la mascherina senza dover sottostare a un obbligo dello Stato. Ho 80 anni e sono fragile metto la mascherina, sono giovane e ho fatto 3 dosi posso anche non metterla».

Bassetti precisa che poi «l'obbligo della mascherina al chiuso in Italia è stato un fallimento totale, nel senso che i contagi sono saliti lo stesso» e poi rimarca che «andrebbero date delle raccomandazione su quali modelli usare, quanto tempo e come indossarle. Qui non possiamo declinare una gestione della pandemia su come si sveglia la mattina un sindaco o un burocrate, va seguito quello che dice la scienza e non l'ordine pubblico. C'è una bella differenza e mi pare che molti non l'abbiano compresa».

Spagna, via le mascherine al chiuso dopo Pasqua

Il decreto con cui il governo spagnolo eliminerà l'obbligo di indossare la mascherina in spazi chiusi verrà approvato il 19 aprile ed entrerà in vigore il giorno dopo: lo ha reso noto, in dichiarazioni a giornalisti, la ministra della Sanità, Carolina Darias.

In alcuni «contesti», come centri sanitari o trasporti pubblici, tuttavia, l'obbligo rimarrà vigente, ha aggiunto. «Ci siamo affidati ai pareri degli esperti», ha dichiarato Darias. «Grazie all'altissimo livello di immunità della popolazione, la nostra situazione epidemiologica è favorevole», ha aggiunto.

Mascherine: le linee guida

Mascherine da tenere ancora al chiuso, conferma del distanziamento di un metro tra i tavoli nei ristoranti, indicazione a privilegiare i pagamenti con carta elettronica e ad effettuare una adeguata areazione degli ambienti. In un'ordinanza dell'1 aprile, pubblicata in gazzetta ufficiale, il ministero della Salute illustra le varie misure precauzionali da adottare negli esercizi commerciali in questa fase della pandemia, confermano le misure già previste.

L'ordinanza

L'ordinanza 'Adozione delle Linee guida per la ripresa delle attività economiche e socialì indica dei principi di carattere generale e misure specifiche per i singoli settori di attività: ristorazione e cerimonie, attività turistiche e ricettive, cinema e spettacoli dal vivo, piscine termali e centri benessere, servizi alla persona, commercio, musei, archivi, biblioteche, luoghi della cultura e mostre, parchi tematici e di divertimento, circoli culturali, centri sociali e ricreativi, convegni, congressi e grandi eventi fieristici, sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò.

Indicazioni anche per sagre e fiere locali, corsi di formazione, sale da ballo e discoteche. In tutte le attività economiche e sociali, si legge, «è necessario il rigoroso rispetto delle norme e delle misure comportamentali individuali e collettive e l'adozione delle misure indicate». Tra le altre, predisposizione da parte degli esercenti di un'adeguata informazione sulle misure di prevenzione da rispettare ed obbligo di possesso e presentazione della certificazione verde Covid-19 base o rafforzata in tutti i contesti in cui è prevista.

Indicato anche l'uso corretto della mascherina a protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o FFP2) in tutti gli ambienti chiusi e, in caso di assembramento, anche all'aperto, ove previsto dalla normativa. Si ricorda anche l'igiene delle mani con la messa a disposizione, all'ingresso e in più punti dei locali, di soluzioni per le mani. Rispetto all'areazione dei locali, è indicato un rinforzo del ricambio d'aria naturale o attraverso impianti meccanizzati negli ambienti chiusi. Inoltre, «in ragione dell'affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l'efficacia degli impianti al fine di garantire l'adeguatezza delle portate di aria».

 

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