Meloni minacciata sui social: «Se togli il reddito di cittadinanza ammazzo te e tua figlia»: identificato l'autore su Twitter

Contro la premier è un account che dice di twittare da Rosolini in Sicilia chiamato @sashamanexi1

Meloni minacciata sui social: «Se togli il reddito di cittadinanza ammazzo te e tua figlia»: identificato l'autore su Twitter
Mercoledì 7 Dicembre 2022, 08:46 - Ultimo agg. 22:52
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«Finirai per far uccidere te e tua figlia sporca p**** di mer**, non lo togliere il reddito di cittadinanza perché muori brutta tr** infame». E ancora: «Ricorda che mi costringi ad annientare la tua vita se tocchi il reddito ci sei? Non scherzo io mi faccio 40 anni di carcere almeno mangio, io ti sventro. Veramente attenta, finiscila co sta cosa di togliere il reddito di cittadinanza senno ti ammazzo ma lo capisci? E non sarò da solo». Sono solo alcune delle minacce ricevute via twitter ieri da Giorgia Meloni.  A prendersela con la premier è un account che dice di twittare da Rosolini in Sicilia chiamato @sashamanexi1. E che al momento non è ancora stato sospeso. A denunciare il clima d'odio social è  il profilo Twitter di Fratelli d’Italia che ha pubblicato un post di denuncia.

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Identificato l'autore

L'autore è stato identificato dalla Polizia.

Si tratta di un uomo di 27 anni, disoccupato, residente nella provincia aretusea, indagato per violenza privata aggravata nei confronti del Presidente del Consiglio. In particolare gli operatori del Servizio Polizia Postale di Roma avevano rilevato sull'account ufficiale Twitter del Presidente del Consiglio la pubblicazione di messaggi di minacce di morte finalizzati ad evitare l'eliminazione del reddito di cittadinanza. Nonostante l'utente utilizzasse uno pseudonimo, le attività tecnico investigative hanno permesso l'identificazione dell'odierno indagato. Sulla base delle evidenze investigative, l'Autorità giudiziaria ha disposto la perquisizione domiciliare ed informatica nei confronti dell'uomo. Gli operatori specializzati del Centro di Sicurezza Cibernetica Sicilia Orientale della Polizia Postale hanno proceduto al sequestro di apparecchiature informatiche e dell'account social utilizzato per la condotta criminosa

La solidarietà alla premier

Le minacce hanno scatenato la solidarietà nei confronti della premier, ma anche la polemica politica. Il deputato FdI Marco Cerreto ha parlato di «vergogna infinita, siamo al limite» e ha chiesto che «Giuseppe Conte condanni quanto accaduto». Giovanni Donzelli ha accusato: «Fomentare rabbia sociale per raccattare qualche voto è pericoloso. Spero che Giuseppe Conte ci pensi un minuto e condanni senza esitazione questi violenti». Il sottosegretario all’Attuazione del programma di governo Giovanbattista Fazzolari ha espresso vicinanza e solidarietà alla premier: «Questo episodio inqualificabile è il prodotto del clima di odio fomentato dalla narrazione falsa di chi sul disagio sociale cerca di lucrare facili consensi. Violenze e minacce non fermeranno una donna coraggiosa come lei, impegnata a risollevare l’Italia dopo anni di pessimi governi».

LE REAZIONI - Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha mandato via Twitter «un abbraccio a Giorgia Meloni e a sua figlia per le gravi minacce subite. Parole intrise di odio molto preoccupanti. Se qualcuno pensa di condizionare l’azione di questo governo con la violenza si sbaglia di grosso. Mi auguro una condanna trasversale verso l’accaduto». Ieri altre minacce erano arrivate al ministro della Difesa Guido Crosetto per lo stesso argomento.

«Le minacce a Giorgia Meloni non sono solo rivolte al presidente del Consiglio, ma a tutta la politica. Per questo bisogna unirsi nel respingerle con fermezza al mittente». Lo scrive Pier Ferdinando Casini su Facebook. «C'è un limite che non andrebbe mai oltrepassato: il rispetto della vita umana. Le minacce di morte rivolte a Giorgia Meloni e alla piccola Ginevra sono oscene. Chi le ha pronunciate dovrebbe vergognarsi, ma ancora di più dovrebbero vergognarsi quei leader politici che soffiano sul fuoco della protesta violenta. Ci aspettiamo condanne ferme da parte di tutti, partendo da Giuseppe Conte. Un abbraccio di cuore a Giorgia e a Ginevra». Lo dichiara Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento.

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