Meloni arriva tardi all'evento per Bernardo e Salvini se ne va. Poi dicono: «Zero tensioni»

La chiusura della campagna elettorale nel capoluogo lombardo risente del caso Morisi

Meloni e Salvini non si incontrano a Milano: salta la conferenza stampa. Poi dicono: «Zero tensioni»
Meloni e Salvini non si incontrano a Milano: salta la conferenza stampa. Poi dicono: «Zero tensioni»
Giovedì 30 Settembre 2021, 13:24 - Ultimo agg. 1 Ottobre, 09:52
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Lei ha l'aereo per Milano in arrivo in ritardo, lui un treno per Roma in partenza. Così Giorgia Meloni e Matteo Salvini non si incrociano sul palco della conferenza stampa a sostegno del candidato sindaco, Luca Bernardo, che doveva essere l'evento finale congiunto nel capoluogo lombardo con tutti i leader della coalizione. «Nessuna tensione e zero polemiche» si affrettano a chiarire i leader di Fratelli d'Italia e Lega

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Meloni arriva tardi all'evento per Bernardo e Salvini se ne va

Ma intanto salta la photo opportunity del centrodestra al completo con il candidato milanese, attesa dopo settimane di polemiche su presunte rivalità e divisioni.

Un nuovo tentativo sarà fatto a Roma, dove i big si riuniranno per la chiusura della campagna di Enrico Michetti. L'incontro tra Salvini, Meloni e gli altri big della coalizione per tirare la volata finale a Bernardo è stato organizzato in un hotel alla periferia Sud della città alle 10.30. La conferenza stampa congiunta inizia però senza Meloni, a causa dell'annullamento e di un successivo ritardo del volo da Roma. Salvini ha un treno da prendere per la Capitale. Tocca quindi al senatore Ignazio La Russa portare le scuse di Meloni, ricordando che i due leader saranno comunque insieme domani a Roma per l'evento a sostegno di Michetti. Meloni arriva circa un'ora dopo l'inizio previsto della conferenza ma è già troppo tardi, quando Salvini non c'è più. 

 

Sul palco di Milano

Sul palco con Bernardo restano quindi il numero due di Forza Italia, Antonio Tajani, il leader di Noi con l'Italia Maurizio Lupi e Francesco Patamia del Partito liberale Europeo. «Vi prego di non voler fare mistificazioni perché, se non avessimo voluto fare un evento insieme, banalmente non l'avremmo fatto. Se l'abbiamo fatto è per confermare ancora una volta una compattezza che il centrodestra ha», dice Giorgia Meloni ai giornalisti, spiegando il perché del suo ritardo. Messaggi di unità anche da parte di Tajani («Noi siamo uniti, i problemi sono a sinistra») e di Lupi, convinto che la vera partita per conquistare Milano si giocherà al ballottaggio. E a smentire le voci di tensioni a stretto giro arriva anche la nota congiunta degli stessi Salvini e Meloni: «Questa mattina non è stato possibile salutarci di persona per banali imprevisti con gli orari di aereo e treno, facilmente verificabili con una telefonata» scrivono i due leader, assicurando: «saremo insieme già domani a Roma». 

Gli avversari

Ma il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, assicura: «una scena come quella di Milano, io non l'ho mai vista. Salvini e Meloni oggi non si sono neanche incontrati...è evidente che non volevano fare la foto - ha commentato a Porta a Porta - . Il centrodestra ha funzionato perché c'era un federatore, che è stato Silvio Berlusconi. Senza federatore, con questa schema, il centrodestra non è in grado di offrire una proposta al Paese». Il candidato Luca Bernardo ringrazia quella che considera la sua «seconda famiglia, il centrodestra tutto schierato oggi per il rush finale in vista del primo turno», e ha attaccato i 5 Stelle «lontani dalla gente». Giornata di incontri istituzionali invece per il sindaco uscente e ricandidato, Giuseppe Sala, che chiuderà la campagna elettorale allo Scalo Lambrate con l'ex primo cittadino Giuliano Pisapia ad un evento organizzato dal Pd. Sala «ha governato benissimo. Su di lui c'è un sostegno unanime da parte del centrosinistra - assicura il ministro della Cultura Dario Franceschini, a Milano fra l'altro per visitare la nuova Galleria del Futurismo allestita al Museo del Novecento -. Milano è cresciuta, è cambiata e nel settore della cultura è esplosa, così come nel turismo. Mi pare che chi ha governato bene deve essere premiato».

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