Covid, le Regioni che rischiano di diventare zona rossa in base al report dell'Iss: Campania, Veneto e Toscana a rischio

Covid, le Regioni che rischiano di diventare zona rossa in base al report dell'Iss: Campania, Veneto e Toscana a rischio
Domenica 8 Novembre 2020, 19:56 - Ultimo agg. 9 Novembre, 18:50
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La zona rossa incombe sulle regioni: Campania, Veneto e Toscana rischiano di abbandonare la zona gialla e l'Alto Adige in anticipo diventa già 'red zone'. Il report dell'Istituto Superiore di Sanità è in arrivo nelle prossime ore, con il termometro dei dati che potrebbe allargare la stretta anti-contagio nel Paese. E il governatore Toti si sfila dalla possibile lista dei peggiori, annunciando: «secondo i dati restiamo zona gialla». A puntare il dito sono invece alcuni sindaci: per quello di Napoli, Luigi De Magistris, «proclamare la Campania zona rossa è una decisione purtroppo inevitabile, anzi è una decisione tardiva».

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Per quello palermitano, Leoluca Orlando, «si va verso una strage annunciata», ma il commissario per l'emergenza Covid nella città, Renato Costa, assicura: «la situazione dei posti letto a Palermo è impegnativa, ma la affrontiamo in modo adeguato».

In Toscana, invece, già si lavora ad un piano per far fronte all'aumento di positivi nelle Rsa.

In tutto il Paese i numeri sono in calo, con 32.616 i nuovi casi di contagio e 331 vittime nelle ultime 24 ore (rispettivamente 7.195 e 94 in meno rispetto agli aumenti del bollettino precedente) ma anche meno tamponi ('solò 191mila): l'incidenza dei positivi sui tamponi rimane del 17%. Resta da sbrogliare la matassa dei dati. Al lavoro sulle cifre e sui 21 parametri che stabiliscono le tre aree di rischio ci sono il governo, la cabina di regia sul Covid e lo stesso Cts.

Il «verdetto», con il consueto rapporto settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità, slitta rispetto ai tempi annunciati. Nella fase di validazione dei dati da parte delle stesse regioni, per la quale è prevista una tempistica massima di 24 ore, alcune hanno chiesto più tempo e l'incontro della Cabina di regia ci sarà soltanto nelle prossime ore. L'Esecutivo, che vuole evitare problemi, sembra aver concesso la richiesta di proroga per dare modo ai territori di far arrivare tutti i dati necessari, per poi decidere le nuove misure.

«C'è un rapporto serio tra le Istituzioni e sarebbe un reato grave dare dei dati falsi», chiarisce il ministro della Salute, Roberto Speranza, che torna sull'argomento delle restrizioni: «Il Dpcm che abbiamo approvato da cui derivano le ordinanze che io firmo è stato condiviso da tutto il Governo» e «non penso che sia un lavoro sporco firmare un'ordinanza che impone delle restrizioni, credo che sia un lavoro nobilissimo». Ma c'è chi al contrario gioca d'anticipo. «Il Report 25 arrivato dal Ministero e dall'Istituto Superiore di Sanità conferma totalmente i dati del Report 24, su cui sono state fatte le valutazioni relative alla zona gialla della nostra Regione», annuncia il presidente della Liguria Giovanni Toti, spiegando che «tutti gli indicatori (nessuno escluso) sono considerati di qualità e 3 sopra il 90% (cioè di grande accuratezza). Per quanto riguarda l'Rt, i due valori medi di riferimento si confermano: sintomi 1,37; medio 1,48». Anche l'Alto Adige, seppure nel senso contrario, non aspetta il giudizio dei tecnici nazionali, annunciando da subito la zona rossa.

«L'andamento epidemiologico con le cifre in costante crescita e il sempre maggior numero di comuni dichiarati zona rossa lo impongono. È inutile ormai applicare due provvedimenti diversi», dice il governatore Arno Kompatscher, che nelle prossime ore firmerà l'ordinanza. In tutto il Paese i posti occupati in terapia intensiva hanno raggiunto quota 2.749 (+115) mentre sono 26.440 i malati ricoverati con sintomi (+1.331) negli ospedali. Secondo il trend dei dati emersi in questi giorni, Campania, Toscana e Veneto - finora zone gialle - potrebbero retrocedere verso la valutazione di rischio arancione o persino rossa nel prossimo report. In Toscana a preoccupare sono soprattutto gli ospiti delle Rsa, dove quasi un anziano su dieci risulta positivo. Su circa 12.500 pazienti delle oltre 300 strutture 1.103 risultano contagiati, con vari livelli di sintomaticità e di gravità, mentre tra gli operatori si registrano circa 100 casi, per questo la Regione sta predisponendo un apposito piano per separare i contagiati dai negativi.

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