Elezioni 2018, il voto regione per regione: M5S sfonda al Sud e Isole, Salvini vola al Nord

Elezioni 2018, il voto regione per regione: M5S sfonda al Sud e Isole, Salvini vola al Nord
Elezioni 2018, il voto regione per regione: M5S sfonda al Sud e Isole, Salvini vola al Nord
Lunedì 5 Marzo 2018, 10:36
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Elezioni 2018, il voto regione per regione. Il quadro generale delinea il successo del Movimento 5 Stelle al Sud, una larga affermazione del centrodestra al Centro-Nord, due sole regioni al centrosinistra: è questo il profilo che emerge dai dati, ancora parziali.

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I pentastellati sembrano superare le coalizioni di centrodestra e di centrosinistra in Sicilia, Puglia, Molise, con risultati sopra al 40%, in Calabria, Basilicata, con percentuali intorno al 38% e in Campania, dove addirittura in 972 sezioni su 5.826 sezioni il M5S sfonda il 51%. Il movimento è avanti anche nelle Marche, tallonato dal centrodestra, e in Sardegna.

La coalizione di centrodestra, invece, è avanti nel Lazio, in Abruzzo, Umbria, Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna mentre al momento il centrosinistra sarebbe avanti solo in Toscana e Trentino Alto Adige. Al momento quindi il M5S è avanti in otto regioni, il centrodestra in nove regioni e il centrosinistra in due. Ancora non pervenuti i dati della Valle d'Aosta.

LO SPOGLIO IN DIRETTA



SICILIA Come previsto, il M5S ha vinto tutti i 28 collegi uninominali in Sicilia. Un 'cappotto' che si era già verificato nel 2001 con il centrodestra che vinse contro il centrosinistra. A darne l'annuncio ufficiale sui social è il leader del M5S siciliano Giancarlo Cancelleri. 

MARCHE Nelle Marche lo scrutinio non è ancora concluso, ma si delinea un'avanzata travolgente del Movimento 5 stelle, seguito dal centrodestra, mentre il Pd si ritrova al terzo posto. I Democrat non vincono nessuna delle sfide dei collegi che si giocano tutte tra M5s e i candidati della coalizione di centro destra, con il Pd in genere al terzo posto ben distanziato. A farne le spese tra gli altri il ministro dell'Interno Marco Minniti, che correva nel collegio di Pesaro Urbino. Gli stellati si aggiudicano 7 collegi su nove tra Camera e Senato: negli altri due, per il Senato è testa a testa all'ultimo voto tra Mauro Coltorti, il docente universitario indicato da Di Maio come ministro delle Infrastrutture, e il sindaco leghista del Comune terremotato di Visso Giuliano Pazzaglini, mentre un altro candidato leghista Osvaldo Patassini sta per aggiudicarsi il collegio di Macerata.

SALERNO  Anche a Salerno, nel fortino del governatore Vincenzo De Luca, il Partito Democratico crolla. Piero De Luca, figlio primogenito del presidente della Regione Campania e candidato al collegio uninominale di Salerno per il Pd e nel proporzionale di Caserta, a Salerno registra solo un 25,30% di voti, al momento terzo dopo M5S e centrodestra. Il competitor di De Luca jr., Nicola Provenza del Movimento 5 Stelle, infatti, finora ha ottenuto il 40,45% mentre Gennaro Esposito della coalizione di centrodestra arriva al 25,83%.

BASILICATA In Basilicata - dove ha votato il 71,1% degli aventi diritto rispetto al 69,2 del 2013 - è netto, ben oltre il 40%, il successo del Movimento cinque stelle, che eleggerà alla Camera anche il presidente del Potenza calcio, Salvatore Caiata, espulso una decina di giorni fa dal Movimento perché indagato per riciclaggio. A oltre metà dello scrutino Caiata è in netto vantaggio, con il 42,1% nel collegio uninominale Potenza-Lauria della Camera. Il M5S ha vinto anche gli altri due collegi uninominali lucani.

TOSCANA Toscana 'meno rossA', con il Pd che pur riuscendo a imporsi con il 30% alla Camera e al Senato è avanti di 'poche lunghezzè rispetto a un exploit del centrodestra grazie soprattutto alla Lega nord che raggiunge il 17% (contro lo 0,77% ottenuto nel 2013) in entrambe le camere, mentre M5s si conferma il secondo partito a quota 24%. Non 'sfondà Leu che non va oltre il 4,31 alla Camera. Dalle urne esce ridimensionata Fi, che si attesta intorno al 10% mentre nella tornata del 2013 era tra il 17 e il 18%, mentre Fdi è a quota 4%. Alla Camera, con 3.039 sezioni scrutinate su 3.954 nell'uninominale, il centrosinistra si attesta al 34,24% e il centrodestra al 31,86%. Il centrodestra è addirittura avanti nei collegi uninominali di Lucca, Pistoia, Prato, Arezzo, Grosseto, Pisa e Massa. A Siena, mentre sono 219 le sezione scrutinate su 293, il ministro Pier Carlo Padoan è al 35,54% davanti al candidato leghista Claudio Borghi a 33,35. Nel collegio di Sesto Fiorentino Roberto Giachetti è al 39,20% contro il candidato del centrodestra Manola Aiazzi al 25,76%. Nell'Empolese il ministro Luca Lotti si attesta al 40,90% in netto vantaggio rispetto al candidato del centrodestra Ciraolo al 26,73. Al Senato, con 3534 sezioni scrutinate su 3954, la coalizione di centrosinistra è al 34,45%, mentre il centrodestra a quota 32,15%. Nel collegio uninominale di Pisa il candidato del centrodestra Rosellina Sbrana è davanti al ministro Valeria Fedeli al 32,03, a Livorno candidato del centrodestra Roberto Berardi davanti al sottosegretario Silvia Velo. A Firenze, Matteo Renzi è al 44,16 mentre il leghista Alberto Bagnai al 24,49.

VENETO Il centro destra vince tutto in Veneto quando, secondo l'osservatorio del Consiglio Regionale con il 94% delle sezioni che hanno chiuso lo scrutinio, raggiunge il 48%. Tra le figure di spicco ad essere elette all'uninominale c'é Renato Brunetta (Fi) (collegio di san Donà di Piave nel veneziano) ma a segnare un'autentico exploit è la Lega che segna il 33% delle preferenze con una crescita esponenziale rispetto all'11% delle precedenti politiche del 2013 risultato segnato da Forza Italia che ha visto invertiti i ruoli.

Secondo il M5s che registra un 24,5% mentre è crollo per il Pd che mai, con il 16,5, è stato così in basso. Nel 2013 aveva fatto il 23%.

 

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