Il premier Conte: «Natale più sobrio, niente baci e abbracci. Non ce li possiamo permettere»

Il premier Conte: «Natale più sobrio, niente baci e abbracci. Non ce li possiamo permettere»
Il premier Conte: «Natale più sobrio, niente baci e abbracci. Non ce li possiamo permettere»
di Domenico Zurlo
Giovedì 19 Novembre 2020, 14:03 - Ultimo agg. 20 Novembre, 14:31
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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto all'assemblea dell'Anci e ha parlato del recovery fund, delle prossime feste di Natale e dei tanto discussi parametri per le regioni rosse, arancioni e gialle. «C'è molta attenzione verso le festività natalizie, che sono le più sentite: il governo non ha la palla di vetro ma sta rivelando che ci sono segnali positivi nella curva epidemiologica per effetto delle misure adottate», ha detto il premier. «Ora nessuno si avventura a dire quale sarà l'andamento della curva a Natale».


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«Dobbiamo arrivare in prossimità e capire come dosare gli interventi. Certo, ci stiamo preparando a vari scenari ma non possiamo ora prevedere quale sarà la situazione epidemiologica», le sue parole. «A Natale dobbiamo già predisporci a passare le festività in modo più sobrio: veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non è possibile. Al di là delle valutazioni scientifiche occorre buonsenso. Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva, in termini di decessi, stress sulle terapie intensive. Non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo prepararci a un Natale più sobrio, anche se pensiamo ci si possa scambiare doni e permettere all'economia» di crescere.

SUI PARAMETRI «Bisogna rendere trasparenti e chiari i meccanismi a tutta la popolazione, ma parliamo sempre di algoritmi e valutazioni scientifiche ed è un pò complicato rendere semplice un meccanismo articolato. Ricordiamo sempre che all'interno della cabina di regia ci sono tre rappresentanti delle regioni che hanno contribuito a elaborare questi parametri e ogni volta partecipano alla comunicazione dell'esito del monitoraggio. Dobbiamo fare ancora di più. Cercheremo di rendere ancora più chiari e trasparenti i parametri ma questo non diventi confusione».

«Io non dico se 21 indicatori sono giusti ma parlare di 5 o 3 è un dibattito scientifico, non può dirlo un'autorità politica. Dovremmo fidarci degli scienziati». «Il dibattito è aperto. Provo a rassicurare che abbiamo concordato con il ministro Speranza, che Brusaferro e gli esperti li spieghino bene ai presidenti di Regione: nelle prossime ore dovrebbe esserci un incontro a livello di conferenza delle regioni. Ci sarà un contraddittorio con Speranza e Brusaferro, vedremo se le richieste delle Regioni hanno una plausibilità scientifica, se si può migliorare il sistema di monitoraggio, però passare da 21 a 5 a 3 indicatori, o dire io ne voglio 10, io ne voglio 8, capite che non ha molto senso». «È pensabile, differenziando all'interno di una Regione le aree più critiche da quelle con un livello inferiore e che non meritano una penalizzazione» con misure più restrittive. «Si può fare.

C'è meccanismo nel dpcm che consente sulla base di dati oggettivi, su richiesta del presidente della Regione, di farlo». 

"RITARDO SU RECOVERY? E' FAKE NEWS" «Oggi è stata pubblicata con grande evidenza su un quotidiano una fake news: l'Italia in ritardo sul piano di resilienza. Abbiamo verificato e quella notizia non viene neppure da Bruxelles, è stata inventata di sana pianta. Le nostre linee guida sono state convalidate e condivise anche da un passaggio parlamentare. Lavoriamo già con la commissione, settimanalmente, per la definizione dei progetti. Ieri sera sino alle 11 abbiamo avuto una riunione interna per definire la struttura normativa che consenta di garantire che il piano abbia rapida attuazione». 

"SOVRANISMO ORA E' MARGINALE" «Oggi avrò una videoconferenza con i miei omologhi nell'ambito del Consiglio europeo straordinario. È chiara la posizione pubblica di Polonia e Ungheria che, non condividendo la proposta sullo stato di diritto, minacciano il veto all'approvazione del quadro finanziario pluriennale che significherebbe rallentare l'approvazione anche del Recovery fund. Dobbiamo evitarlo, cerchiamo di lavorare con piena collaborazione e spirito di solidarietà. Sarebbe un veto che danneggia gli stessi interessi di questi Paesi», ha detto Conte. Sul recovery fund «dobbiamo augurarci che i rallentamenti, che non vengono certo dall'Italia che sta lavorando alacremente, non vengano dal soffio di sovranismo che ancora alita in via marginale ma ancora soffia un pò in Europa». «Il soffio di sovranismo ancora alita in via più marginale e lo dico senza offesa per nessuna parte politica». 

"COMUNI PROTAGONISTI, DA SCUOLE AD AUTOBUS" «I Comuni saranno protagonisti del Recovery plan» perché ci sono «già alcuni progetti» e il piano conterrà «l'efficientamento delle opere pubbliche, la ristrutturazione di edifici scolastici, i nuovi asili nido. Saranno chiamati a raccolta per realizzare progetti di investimento: investiremo molto sulla mobilità locale, rinnovando anche il parco autobus, ci saranno tante nuove ciclovie, l'economia circolare, progetti significativi di riforestazione urbana, la digitalizzazione delle amministrazioni locali».«Come possiamo realizzare tutto questo se non confrontandoci con voi intorno a un tavolo? Avete già avuto le prime interlocuzioni con Amendola, continueremo a farlo. Anzi adesso siamo entrati nella parte viva».  

«I sindaci hanno rinunciato alla loro facoltà di ordinanza per permettere misure omogenee su tutto il territorio nella prima ondata. Momento importante è stato anche quando vi abbiamo messo a disposizione fondi per l'emergenza alimentare e avete raggiunto più di 4 mln di famiglie che avevano bisogno. La sinergia tra i livelli istituzionali è importante, anche per l'appello di Mattarella alla leale collaborazione: è fondamentale per migliorare tutte le performance del sistema Italia, sia per frenare il contagio sia per il rilancio». 

I sindaci sono «le sentinelle della coesione sociale, un presidio e la spina dorsale della Pubblica amministrazione», ha detto Conte. «Prendo l'impegno a valutare la Tosap, la tassa per l'occupazione delle aree pubbliche. Abbiamo stanziato circa 300 milioni per le agevolazioni nel 2020, l'impegno a riprodurre la misura molto gradita ai ristoratori anche nel 2021». «È giusto che i sindaci possano anticipare risorse per le esigenze alimentari. Sul fondo ristori 2020 ci sono ancora risorse cospicue. Prendo l'impegno a una norma nel prossimo decreto ristori ter per permettervi di anticipare le somme, con l'impegno a restituirvele nel 2021». 

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