Covid, il Governo del premier Giuseppe Conte ha indetto una riunione urgente del Comitato tecnico scientifico (Cts), alla quale dovrebbe partecipare anche il ministro della Salute Roberto Speranza: è stata convocata per domenica 11 ottobre. In un vertice d’emergenza, Giuseppe Conte e i capidelegazione rosso-gialli Dario Franceschini, Roberto Speranza, Alfonso Bonafede e Teresa Bellanova hanno cominciato ad analizzare, assieme al ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, le nuove misure per tentare di contrastare la diffusione del virus.
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Allo studio tanti provvedimenti, non sono escluse nemmeno zone rosse locali per contenere il virus.
«Prima di arrivare - viene sottolineato - a decisioni radicali» che inciderebbero pesantemente sulla vita sociale ed economica del paese e che allo stato nessuno nel governo vuole prendere. Il ragionamento che, numeri alla mano, gli esperti stanno facendo in queste ore, è semplice: la situazione rischia di sfuggire di mano e, considerato che si è solo ad ottobre e non si è ancora entrati nella stagione influenzale - che potrebbe avere il picco tra febbraio e marzo - potrebbero servire misure per 6 mesi.
LE IPOTESI ALLO STUDIO
Dunque serve muoversi ora, con interventi «mirati e localizzati» che prevedono la creazione di 'zone rosse' locali, lo stop agli eventi di massa, e misure progressive per locali, trasporti, lavoro, attività sportive in modo da evitare chiusure generalizzate. L'altro punto fondamentale che verrà affrontato nella riunione è la capacità del sistema di testing di reggere l'urto dell'aumento dei casi. Già da giorni, infatti, si registrano in molte città diverse difficoltà per l'effettuazione dei tamponi, con migliaia di cittadini in attesa per ore degli esami e giorni per avere l'esito. Andrà dunque valutato come potenziare il sistema ed evitare che vada in sovraccarico, a partire dalla possibilità di utilizzare a fini diagnostici anche i test rapidi.