A Roma si può votare per il Partito della Follia Creativa: nel programma la multa al politico

Per Cirillo e i suoi collaboratori si tratta della seconda esperienza alle elezioni politiche, dopo la corsa sotto il simbolo di “Voto di Protesta” in Campania nel 2013

A Roma si può votare per il Partito della Follia Creativa: nel programma la multa al politico
A Roma si può votare per il Partito della Follia Creativa: nel programma la multa al politico
Venerdì 2 Settembre 2022, 15:00 - Ultimo agg. 19:33
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Un uomo sorridente con gli occhiali da sole si avvinghia a una sirena con i capelli rossi. Non è un quadro surrealista, ma uno dei simboli che gli elettori di Roma potranno barrare alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Il Partito della Follia Creativa è stato ammesso a correre per la Camera dei Deputati nella circoscrizione Lazio 1, che comprende l'intera provincia della capitale. Il leader Giuseppe Cirillo è pronto alla campagna elettorale a bordo della berlina rosa di cui fa bella mostra sui suoi social, dove è presente come Dr Seduction e invita Letta, Meloni e Calenda a incidere una canzone con lui.

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Il partito della Follia Creativa, il programma

Tra i punti programmatici «l'istituzione del Ministero della Follia creativa» e la «Multa al Politico» che non rispetta gli impegni presi. «Siamo “folli” nel contrastare il modo desueto di fare politica, fatto di clientelismi, interessi personali e promesse non mantenute», dichiara il leader. «Se io parcheggio in divieto di sosta prendo una multa e così deve accadere per chi viene eletto e poi non rispetta le promesse. Abbiamo già pronto il disegno di legge e il ricavato andrà in beneficenza». 69 anni, psicologo, Cirillo ha alle spalle decenni di attivismo politico che lo hanno visto anche tra i 32 candidati sindaci alle ultime comunali di Roma. «Ci proponiamo di combattere la piaga dell'astensionismo, il sintomo più grave della disaffezione verso una politica che mortifica le iniziative dei giovani».

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Un ideale altissimo che in campagna elettorale si traduce però in un'iniziativa semplicissima: ricoprire le buche nelle strade di Roma. «Abbiamo già inviato una mail al sindaco Gualtieri in cui chiediamo l'autorizzazione per ricoprirne 750 a spese nostre».

Un'apparente contraddizione che viene subito spiegata: «La nostra “follia” sta proprio nel chiedere una cosa normalissima, che dovrebbe essere all'ordine del giorno dell'amministrazione locale e che invece non fa nessuno».

Un concetto che si ripropone anche in altri punti programmatici del Partito della Follia Creativa, come la consegna di un preservativo a tutti - già in atto - e le «Lezioni di corteggiamento». Provocazioni solo nella forma, come spiega il leder: «Stiamo parlando di cose semplicissime che richiedono soluzioni altrettanto semplici. Nelle scuole, ad esempio, si parla sempre della lotta all'HIV, ma nessuno prende mai un'iniziativa concreta come quella che abbiamo preso noi durante la nostra campagna».

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Da sessuologo, Cirillo ha molto a cuore il tema delle malattie sessualmente trasmissibili, sul quale ricorda anche un litigio durante un convegno con l'allora ministro della Salute Rosy Bindi. «La sua campagna contro l'AIDS consigliava di evitare i rapporti occasionali, ma così si inibisce la sessualità dei giovani», spiega. «Tutti i rapporti, anche quelli con la persona che poi magari diventerà il partner della nostra vita, partono come “occasionali”».

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La campagna elettorale

Per Cirillo e i suoi collaboratori si tratta della seconda esperienza alla elezioni politiche, dopo la corsa sotto il simbolo di “Voto di Protesta” in Campania nel 2013. «In quell'occasione prendemmo 12mila voti, che nella regione erano di più di quelli avuti dalla Lega e dalla Fiamma Tricolore». Essere riusciti a raccogliere le firme necessarie a Roma in pieno agosto è un risultato che ha lasciato molto soddisfatti gli esponenti del partito della Follia, che ora si concentrano sulla campagna elettorale. «Essendo un piccolo partito abbiamo scelto di focalizzarci su una proposta precisa e molto legata al territorio come le buche», spiega.

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Il nome di Cirillo è il primo della lista in uno dei due collegi. «Ma per noi i nomi sono secondari», dichiara. «L'importante è diffondere una visione diversa che liberi le coscienze e superi la concezione per cui si vota il meno peggio o quello che viene imposto dalla famiglia. Siamo dei sognatori? Sì, ma tutti i sogni devono cominciare da un passo concreto».

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