Pd alla sfida Regionali, campagna senza i big. Nessun evento in programma con Letta né (per ora) coi quattro aspiranti segretari

Pd alla sfida Regionali, campagna senza i big. Nessun evento in programma con Letta né (per ora) coi quattro aspiranti segretari
di Andrea Bulleri
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 09:17 - Ultimo agg. 12 Febbraio, 14:23
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 Scomparsi. Spariti dai radar. O, quantomeno, rimasti sottotraccia. Tanto che qualcuno, negli staff di Alessio D'Amato e Pierfrancesco Majorino, ci scherza su: «Al Nazareno queste regionali hanno deciso di affrontarle in modalità palombaro: senza emergere in superficie». Mancano 48 ore alla chiusura della campagna elettorale per le sfide di Lazio e Lombardia. E nonostante l'appuntamento riguardi più o meno 14 milioni di persone (quasi un quarto dell'intera popolazione italiana, per capirci), il Pd sembra aver deciso di lasciare i propri big ai margini della partita.

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PHOTO-OPPORTUNITY
Nessun comizio finale di Enrico Letta in programma, nessuna (almeno finora) photo-opportunity dei quattro candidati alla segreteria dem in compagnia dei due aspiranti governatori. Agende vuote, o forse troppo piene per trovare un incastro. Chissà. Ieri, a dare man forte al candidato dem in Lombardia, si è fatto vedere a Milano il leader pentastellato Giuseppe Conte. Venerdì sera invece, per il gran finale a Varese, Majorino potrebbe essere in compagnia (forse) di Beppe Sala, sindaco di Milano del Pd. Di vertici nazionali, per ora, nessuno. Stesso copione per D'Amato, che dopodomani chiuderà alla Garbatella: con lui ci saranno Carlo Calenda di Azione e Angelo Bonelli dei Verdi. E poi, per i dem, l'ex governatore Nicola Zingaretti e il segretario del Pd laziale Bruno Astorre. Della segreteria uscente, nelle scalette provvisorie, neanche l'ombra.
«Ma certo che Letta parteciperà alla chiusura per le Regionali replicano dall'entourge del leader uscente Stiamo definendo l'agenda». Sta di fatto però che, a quattro giorni dalle urne nel Lazio e in Lombardia, quella del Nazareno è stata finora una presenza piuttosto evanescente. O almeno così l'hanno percepita i diretti interessati. «È chiaro che il Pd nazionale in questo momento è distratto da altre questioni, che forse ritiene più importanti rispetto a vincere una Regione», è il ragionamento che si fa con amarezza nello staff di un candidato governatore. Certo, a distrarre i vertici dem c'è il congresso, la disfida sui numeri del voto nei circoli, la polemica sul tesseramento gonfiato in Campania. «Forse però avrebbero potuto darci una mano, dimostrando di crederci un po' di più», è lo sfogo. Sfogo che tocca un tasto dolente, al Nazareno. Dove non manca chi sospetta che l'assenza di esponenti nazionali dai palchi della campagna elettorale (col centrodestra che al contrario ha già messo a segno due convention a Roma e Milano con tutti i leader della coalizione presenti, Meloni compresa) non sia casuale. «La verità è che nessuno vuol metterci la faccia, su questo voto, perché c'è la possibilità di una doppia sconfitta», osserva un esponente dem.


In realtà qualcuno ci aveva provato, a lanciare l'idea di un palco unitario dei due candidati con i quattro aspiranti segretari: Gianni Cuperlo. «Perché non proponiamo a Majorino e D'Amato di fare tutti assieme due iniziative venerdì 10 a Roma e Milano? l'appello diffuso via twitter dall'ex presidente del Pd In fondo le elezioni di Lombardia e Lazio vengono prima di tutto il resto. Che ne dite?». E tutti gli altri, Stefano Bonaccini, Elly Schlein e Paola De Micheli, ma pure Letta, avevano risposto entusiasti di sì: «Ottima idea Gianni!». Una settimana dopo, però, di quel doppio evento si sono perse le tracce.
I collaboratori di Bonaccini, intanto, confermano la disponibilità.

E dallo staff di D'Amato, così come da quello di Majorino, si ribadisce che la proposta è ben accetta (tanto più che, sia Bonaccini che Schlein, hanno già partecipato in separata sede a eventi elettorali col candidato lombardo). Intanto però il tempo stringe, e la data del possibile palco unitario resta un giallo. «Ne stiamo cercando una che vada bene a tutti minimizza Cuperlo Non sarà domani (oggi, ndr), potrebbe essere venerdì 10. Vediamo se si riescono a incastrare le agende». Di nuovo, chissà.


CAOS CAMPANIA
Intanto, mentre i due candidati sono impegnati nelle ultime ore di campagna elettorale, al Nazareno l'attenzione è tutta su un'altra vicenda: il caso Campania, con la bufera scoppiata in seguito ai presunti casi di tesseramento gonfiato nel casertano (su cui indaga la commissione nazionale). Ieri, a lanciare il j'accuse, è stato il commissario del partito nella Regione, Francesco Boccia (coordinatore della mozione Schlein), che si è dimesso dall'incarico: «Non ci possono essere sultanati locali ha tuonato Boccia combriccole che si fanno la guerra allontanando le persone per bene, interi gruppi iscritti con la stessa carta di credito. Elly spazzerà via tutto questo». Boccia punta il dito contro Gennario Oliviero, ex presidente del consiglio regionale che appoggia Bonaccini. Pronta la replica di Pina Picierno, vice del presidente emiliano (che secondo gli ultimi dati dei circoli raccoglie il 48,8% dei voti degli iscritti, contro il 36,9% di Schlein, l'8,4 di Cuperlo e il 5,8 di De Micheli): «Per noi non esistono zone di tolleranza afferma Picierno Usare strumentalmente questa discussione non rende onore alla battaglia per la legalità che dovremmo condurre insieme». Le regionali, nel frattempo, possono attendere.
 

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