Pnrr, Meloni accelera: «Basta ritardi di spesa». Arrivano 21 miliardi

Fitto monitorerà i ministri sullo stato di avanzamento

Pnrr, Meloni accelera: «Basta ritardi di spesa». Arrivano 21 miliardi
Pnrr, Meloni accelera: «Basta ritardi di spesa». Arrivano 21 miliardi
di Francesco Bechis e Alberto Gentili
Mercoledì 9 Novembre 2022, 00:09 - Ultimo agg. 07:56
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«C’è molto lavoro da fare, serve il massimo impegno di tutti. Non si può perdere tempo». Nel giorno che Bruxelles stacca un assegno da 21 miliardi di euro, Giorgia Meloni accelera e convoca la sua prima cabina di regia per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Nell’incontro, che la premier garantisce sarà ripetuto «sistematicamente» sotto il coordinamento del ministro Raffaele Fitto per monitorare l’attuazione del piano, Meloni denuncia «ritardi di spesa» per 12 miliardi. 

In più, come fatto la settimana scorsa durante la missione presso la Commissione europea, la premier sottolinea la necessità di rivisitare il Pnrr in ragione dell’impennata dei prezzi: «Nel nostro piano ci sono 120 miliardi di euro per opere pubbliche e va valutato l’impatto dell’aumento del 30-35% dei costi delle materie prime».

Analisi condivisa da Regioni, Comuni, e Province. «Finalmente tutti riconoscono che avevamo ragione», dice un’alta fonte di governo, «la trattativa con l’Ue avverrà però senza contrasti, il clima è favorevole. Alcuni fondi potrebbero essere dirottati per fronteggiare il caro energia».

Si vedrà. Di certo, aprendo la cabina di regia durata poco più di un’ora e dedicata a una ricognizione degli interventi da fare e dei fondi da spendere, Meloni rassicura i rappresentanti degli Enti locali e muove una critica a Mario Draghi: «Il precedente governo ha convocato questo organismo solo due volte, noi riteniamo opportuno che sia riunito periodicamente e sistematicamente per monitorare costantemente lo stato di attuazione».

Insomma, bisogna «fare presto». Per Meloni, il Pnrr è infatti «la sfida più grande del governo e dell’Italia per i prossimi anni. È un’occasione e non va sprecata: ogni euro va speso bene e deve essere utile per sostenere la crescita economica, lo sviluppo e l’ammodernamento della Nazione». Anche perché «le risorse sono tante e non possiamo permetterci di non essere all’altezza della sfida, di non spendere i fondi nei tempi previsti e dobbiamo farlo nel miglior modo possibile». In sintesi: «Ora serve uno sforzo ulteriore».

Annunciando il nuovo stanziamento europeo da 21 miliardi, Meloni dice che «l’Italia ha raggiunto tutti i target». «Ma entro il 31 dicembre», aggiunge, «siamo chiamati a realizzare circa 55 obiettivi per poter richiedere alla Commissione europea la terza rata». In «termini di spesa» però, e qui arriva un’altra bacchettata a Draghi, «il Pnrr sconta alcune difficoltà: dalla Nota di aggiornamento al Def di settembre si evince che il livello della spesa al 31 dicembre 2022 è di 21 miliardi di euro a fronte di 33 miliardi di euro previsti dal Def di aprile 2022». Una ragione in più per accelerare.

Non manca un appello di Meloni ai ministri: «Chiedo a tutti di essere sempre presenti alle riunioni. Queste sono materie che vanno affrontate con approccio pragmatico e non ideologico. Ora comincia il lavoro più difficile. Occorre fare uno sforzo ulteriore, è importante che ognuno prenda il Pnrr come priorità».
«Finalmente ci avviamo su un percorso di verità di cui abbiamo bisogno», il commento durante il vertice del ministro della Difesa Guido Crosetto, «si parla di un aumento dei prezzi e della capacità di spesa, la riunione di oggi ci costringe ad accelerare. Stiamo giocando con il futuro dell’Italia».

IL RUOLO DI FITTO
Per «rispettare i tempi previsti» e per «utilizzare al meglio le risorse», come filtra da palazzo Chigi, il ministro agli Affari europei Fitto (che ha la delega al Piano) diventa coordinatore della cabina di regia. E, da martedì prossimo, avvierà una serie di «incontri bilaterali» con i singoli ministeri competenti «per monitorare lo stato di attuazione di tutti gli obiettivi ancora da raggiungere entro il 31 dicembre». Dopo di che il ministro convocherà, più o meno ogni dieci giorni, la cabina di regia per verificare lo stato delle opere e delle riforme.
Per svolgere questa notevole mole di lavoro, il dicastero di Fitto sarà rafforzato con una nuova direzione dedicata proprio al coordinamento dei fondi del Pnrr. Per la guida c’è già un nome. A Palazzo Chigi approderà Fabrizia Lapecorella, direttrice generale delle Finanze del Mef dal 2008, che supervisionerà la messa a terra dei fondi europei e si occuperà, in prospettiva, del nuovo Patto di stabilità Ue per la parte che concerne il Pnrr. 

L’IMPEGNO DI GIORGETTI
La decisione di affidare a Fitto la regia è accolta con favore da Massimiliano Fedriga (Regioni), Antonio Decaro (Comuni) e Michele de Pascale (Province). «Soddisfatto», per l’arrivo della seconda trance da 21 miliardi, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: «Ora sono disponibili 10 miliardi di euro di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti per l’Italia. E’ la dimostrazione concreta che abbiamo fatto tutti i passaggi necessari per raggiungere questo step e continueremo a vigilare ed agire con la stessa determinazione e serietà fino al raggiungimento dell’obiettivo finale».
 

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