Soldi russi ai partiti italiani, tutto quello che sappiamo e cosa prevede la legge

I legami di alcune formazioni politiche con la Russia sono noti da tempo

Soldi russi ai partiti italiani, tutto quello che sappiamo e cosa prevede la legge
Soldi russi ai partiti italiani, tutto quello che sappiamo e cosa prevede la legge
Mercoledì 14 Settembre 2022, 15:41 - Ultimo agg. 15 Settembre, 00:15
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Oltre 300 milioni di dollari di finanziamenti russi nelle casse di partiti, dirigenti e politici di spicco di oltre 20 paesi tramite think thank e società di comodo. È questo il contenuto del cablogramma che ieri sera il Dipartimento di Stato americano ha fatto pervenire ai ministeri degli Esteri di oltre 100 paesi in Europa Asia e Sud America. Il documento non specifica i nomi dei soggetti coinvolti, ma la notizia ha messo in subbuglio il panorama politico italiano a meno di due settimane dal voto, tra smentite, minacce di querele e la richiesta di chiarire fare chiarezza prima delle elezioni del 25 settembre.

«Fondi dalla Russia ai partiti stranieri». Crosetto: fuori i nomi degli italiani. Lega: pronti a querelare. Pd e M5s: intervenga il Copasir

Le reazioni dei partiti

«Gli italiani prima di andare al voto sappiano se partiti politici di questo Paese sono stati finanziati da una potenza, la Russia, che oggi è contro l'Europa e ha invaso l'Europa» è stato il commento del Segretario del Pd Enrico Letta, intervenuto a caldo sulla vicenda durante la sua intervista a Cartabianca su Rai 3. L'ex premier ha poi lanciato un appello perché il governo e il Copasir, il comitato parlamentare che vigila sull'attività dei servizi segreti italiani, intervengano al più presto per chiarire l'eventuale coinvolgimento di soggetti italiani. Un appello sottoscritto da tutto il resto del partito, mentre l'Alleanza Verdi-Sinistra, che corre in coalizione con i dem, ha presentato un esposto alla procura di Roma in cui si legge che se risultassero coinvolte figure del nostro paese si tratterebbe «non solo di finanziamento illecito dei partiti, ma di un attentato agli interessi nazionali».

Duro anche Guido Crosetto, ex coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia: «Per evitare che la notizia sia strumentalizzata, occorre sapere se l’Italia è nell’elenco ed avere i nomi, se esistono. Perché è alto tradimento», ha scritto su Twitter ieri sera. Sempre dal centrodestra Antonio Tajani di Forza Italia ha dichiarato che il suo partito non ha mai preso soldi dalla Russia è si è unito all'appello per ottenere chiarezza il prima possibile. Giorgia Meloni ha invece querelato il quotidiano La Repubblica per un'intervista dell'ex ambasciatore americano alla Nato Kurt Volker, il quale ha espresso forti sospetti sul fatto che Fratelli d'Italia possa essere tra i beneficiari dei fondi russi.

La presidente di FdI si è poi detta sicura che il suo partito non abbia mai ricevuto finanziamenti illeciti da paesi stranieri.

Lega e M5S

L'attacco più diretto è stato quello rivolto dal presidente di Più Europa Riccardo Magi al segretario dealla Lega di Matteo Salvini, accusato di non aver mai rescisso l'accordo con Russia Unita, il partito del presidente russo Vladimir Putin, siglato nel 2017. Attacco a cui più tardi si è accodato anche Letta. «Mai chiesti e mai presi soldi dalla Russia», ha replicato secco il segretario del Carroccio, che nei giorni scorsi era stato al centro del dibattito per la sua posizione in merito all'ammorbidimento delle sanzioni contro Mosca. «È strano che queste fake news arrivino sempre a 10 giorni dal voto. Sono anni che ci sono indagini aperte e non è mai stato trovato nulla perché non c'è nulla. L'unico partito che è stato certamente finanziato dal Cremlino è il Partito Comunista Italiano». La Lega ha anche dato mandato ai suoi legali di querelare chiunque «citi impropriamente» il nome del partito.

Il Movimento Cinque Stelle, l'altra formazione politica che in passato aveva espresso il desiderio di un avvicinamento tra Italia e Russia, ha diramato una nota ufficiale che recita: «Il M5S come sempre agisce in piena trasparenza: ci auguriamo venga fatta chiarezza quanto prima e che il Copasir indaghi con il pieno sostegno di tutte le forze parlamentari», aggiungendo poi preoccupazioni per l'eventuale impatto della vicenda sull'ultimo scorcio di campagna elettorale e le sue possibili«strumentalizzazioni» da parte degli avversari.

Le risposte ufficiali

«Mi sono confrontato con l'Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica Franco Gabrielli e al momento non esistono notizie che ci sia l'Italia tra i Paesi coinvolti», ha dichiarato stamattina Adolfo Urso, sentore di Fratelli d'Italia e presidente del Copasir, che attualmente si trova proprio negli Stati Uniti per rinsaldare il legami di FdI l'alleato a stelle e strisce in vista del pssibile trionfo alle urne. Il Copasir si riunirà venerdì per ascoltare l'audizione del sottosegretario Gabrielli e discutere del dossier degli 007 americani e delle eventuali novità che potrebbero sorgere nelle prossime ore.

Anche l'agenzia di stampa AdnKronos ha riferito che secondo fonti confidenziali dell'intellingence americana al momento nel dossier non figurerebbero soggetti italiani. Allo stesso tempo gli USA hanno fatto capire che l'operazione è ancora in corso. Intanto una risposta è arrivata dalla portavoce del mistero degli Esteri russo Maria Zakharova: «La Cia ci dirà quanto spende per i politici italiani». , dichiarazione echeggiata dal segretario del PCI Marco Rizzo. L'amabsciata di Mosca ha invece rimandato qualunque commento agli omologhi americani.

I possibili impatti

La legge italiana vieta qualsiasi forma di finanziamento a partiti ed esponenti politici da parte di società o enti governativi stranieri. I legami di alcune formazioni politiche con la Russia sono noti da tempo e quindi, a meno che non si accerti in maniera chiara che alcuni abbiano ricevuto finanziamenti diretti dal Cremlino, è difficile che questo impatti sui risultati del voto. Ma se nuove informazioni dovessero arrivare dopo il voto sarebbe un duro colpo per lo status internazionale del nostro paese.

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