Recovery, Gualtieri: chiarezza sui bandi, senza i Comuni fallisce il Pnrr

Il sindaco di Roma: «Opportunità storica per cambiare le nostre città»

Recovery, Gualtieri: chiarezza sui bandi, senza i Comuni fallisce il Pnrr
di Fabio Rossi
Giovedì 11 Novembre 2021, 02:05
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Il successo del Recovery è strettamente legato a come sarà gestita l’ampia fetta che riguarda i Comuni. A partire dalla Capitale, che mai come adesso dovrà rappresentare la vetrina del Paese. «La responsabilità è grandissima, le difficoltà enormi, ma l’opportunità effettivamente è irripetibile». Roberto Gualtieri lo dice a chiare lettere, intervenendo all’assemblea dell’Anci, a Parma: «È il momento di capire quali cose servono e farle rapidamente per consentirci non solo di cogliere un’opportunità storica per tutti noi, ma anche di contribuire a far sì che il Pnrr sia un successo».

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Recovery, Gualtieri: chiarezza sui bandi

Il nuovo inquilino del Campidoglio passa con l’evidenziatore il ruolo «decisivo» delle città, in questo contesto: «Perché se la parte dei Comuni non funziona, non funziona il piano - sottolinea Gualtieri -.

La parte territoriale è un terzo, se non funziona quella non c’è Pnrr, sarebbe un fallimento epocale». È la voce dei sindaci d’Italia, quella a cui si unisce il primo cittadino di Roma: «Dobbiamo capire che non sono fondi europei normali, hanno un logica fondamentalmente diversa - spiega l’ex ministro dell’Economia - Si misurano sul raggiungimento degli obiettivi più che sulla capacità di spesa».

I TEMPI

I Comuni chiedono di essere messi in condizione di gestire una partita così importante. Dall’Emilia Gualtieri, insieme al suo collega milanese Beppe Sala, chiede innanzitutto «chiarezza su quando usciranno i bandi», con l’obiettivo di poter stilare «un calendario per poterci organizzare». Insomma «una programmazione ordinata», sostiene il sindaco della Città eterna, del tipo: «A marzo esce questo, a gennaio questo, a dicembre quest’altro». Per sfruttare al massimo le opportunità del Recovery Plan, secondo Gualtieri, occorre «unire tutte le forze sociali, economiche e associative della città che devono essere unite per raggiungere questi obiettivi», altrimenti «non ce la si farà». Anche per questo nell’assemblea capitolina ha già aperto alle opposizioni su grandi temi come il Pnrr, ma anche il Giubileo del 2025 e la candidatura di Roma all’Expo del 2030.

GLI STRUMENTI 

Per le amministrazioni locali, Capitale in testa, sarà un impegno difficile, da affrontare con le attuali strutture. «Perché noi ci troveremo ad un certo punto di fronte ad una strozzatura, un accumulo di risorse e di investimenti in cui noi dovremo essere bravi e efficienti, ma poi dovremo anche trovare chi le fa queste cose - spiega l’ex titolare del ministero di via XX Settembre -. Ci sarà un momento in cui il combinato disposto su alcuni ambiti (penso alle costruzioni) sarà tale e tanto, tutto insieme, che occorrerà anche evitare che ci si ritrovi con un problema di offerta». In attesa di una mano concreta da Palazzo Chigi, sul colle capitolino ci si sta organizzando. «Io ho tenuto la delega» sul Recovery, rimarca Gualtieri, ma «istituirò un ufficio di coordinamento, una cabina di regia: stiamo costruendo una robusta struttura in cui inviterò a star dentro anche il governo, insieme alla Regione e alla Città metropolitana». E poi, l’annuncio: «Sul trasporto pubblico cittadino, Atac e Atm lavoreranno insieme e presenteranno progetti comuni, per una collaborazione fra Roma e Milano - dice Gualtieri -. È giusto che le grandi città metropolitane si muovano, anche in modo informale, utilizzando un metodo flessibile, pragmatico, non burocratico ma a geometrie variabili».

LA STRATEGIA

Il messaggio che i sindaci consegnano al governo in occasione dell’assemblea dell’Anci è forte e chiaro: non si può perdere tempo. «Dare a noi i fondi non è un atto di generosità, in alternativa si perdono - taglia corto il primo cittadino di Milano -. È il momento che si faccia davvero chiarezza, da qui a Natale, su bandi e risorse». Da Napoli, Gaetano Manfredi aggiunge alla lista un ulteriore elemento di criticità: «Tutti i Comuni sono sotto organico, manca personale e quindi c’è grande preoccupazione di non riuscire a dare una risposta concreta alle opportunità». In sintesi, chiosa il presidente dell’Anci Antonio Decaro, quello che preoccupa è «il percorso dell’assegnazione di alcune risorse da parte di alcuni ministeri. Rischiamo di non rispettare il cronoprogramma che ci siamo imposti», mette in guardia il sindaco di Bari, ossia «a maggio 2022 le risorse devono essere assegnate, a dicembre 2023 i cantieri tutti aperti». Sempre dall’assemblea dell’Anci, l’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, Dario Scannapieco, ricorda il sostegno a oltre duemila enti locali, per un totale di 4,1 miliardi di risorse mobilitate negli ultimi due anni da Cdp. 

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