Emilia, M5S vota su Rousseau Zingaretti: navighiamo a vista serve un intervento di Grillo

Emilia, M5S vota su Rousseau Zingaretti: navighiamo a vista serve un intervento di Grillo
Emilia, M5S vota su Rousseau Zingaretti: navighiamo a vista serve un intervento di Grillo
di Simone Canettieri
Giovedì 21 Novembre 2019, 08:06 - Ultimo agg. 13:06
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Lo invocano tutti. E non solo gli ormai mitologici big del M5S che non si «fidano più di Luigi» perché «vai a capire cosa abbia in testa». No, in queste ore gli appelli, le sollecitazioni, i messaggi e le telefonate a Beppe Grillo affinché «intervenga sul Movimento e su Di Maio» si moltiplicano. Arrivano dal premier Giuseppe Conte - molto seccato per l'affondo di Di Maio sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes) - ma anche dal Pd.

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Ieri mattina, durante il consueto vertice delle 8, il segretario Nicola Zingaretti ha fatto il punto con i ministri dem (assenti Boccia, Guerini e Amendola) e i capigruppo di Camera e Senato sulla manovra. Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri è stato molto netto: «Di Maio non sa di cosa parla sul Mes, l'Italia non rischia nulla».
Ma proprio dietro a questa sortita contro il governo, il Pd vede altro. Il segretario dem ha ammesso che «si naviga a vista» e che dunque l'orizzonte della maggioranza è molto incerto. Premettendo che «non saremo mai noi a far saltare questo governo», Zingaretti ha gettato un occhio preoccupato sugli alleati pentastellati. E soprattutto sul caos che regna nel M5S. «Serve che Grillo intervenga», è stato il pensiero condiviso da tutti. «Occorre ordine», il pensiero aggiunto da Dario Franceschini, capodelegazione dem al governo, meno catastrofista di molti sulla durata dell'esecutivo: «La navigazione è mossa, ma bisogna superare il mal di mare». Il problema, come hanno analizzato tutti, è che serve una leadership al Movimento e nemmeno «Conte in questo momento è in grado o ha voglia di prendersi questa responsabilità», trapela dal caminetto del Pd. Dove si è finito a parlare anche della riforma della giustizia, dopo il vertice a vuoto dell'altra notte con il Guardasigilli Alfonso Bonafede: «Per noi così non va bene, se la prescrizione non cambia, si troverà i voti da solo per la sua riforma».
 



IL POST
Di Maio - che ieri sera ha partecipato a un aperitivo organizzato dalla fidanzata Virginia con alcuni parlamentari in un locale del centro di Roma - sa di essere assediato. Inseguito dai sospetti: «Vuole portarci al voto a maggio», rivela al Messaggero un ministro grillino. D'altronde i rapporti sono tesi con il Pd (con Zingaretti non si sente dalle elezioni in Umbria), ma anche con Conte. Anzi, ieri molti parlamentari, a partire dalla capogruppo in commissione Finanze Carla Ruocco si sono sentiti «usati» dal leader grillino: «Ha fatto uscire quella nota su un tema sacrosanto, come il Mes, per attaccare Conte». E nelle chat, in molti si sono dissociati, ieri mattina sulla sortita contro Palazzo Chigi.
In questo caos, ieri sera Di Maio con un post sul blog ha aperto al voto su Rousseau per decidere cosa fare alle regionali in Emilia Romagna e in Calabria, in programma il prossimo 26 gennaio. Con la scusa di lanciare gli stati generali del Movimento per marzo con tanto di «nuova carta dei valori», l'house organ dei grillini ha ammesso che serve «un momento di rinascita».

Ma soprattutto che a proposito delle imminenti regionali la linea dei vertici sarebbe quella di non presentarsi, vista anche la portata politica del voto in Emilia Romagna. «Abbiamo consultato le persone che portano dalla prima ora sulle spalle questo Movimento, e tutti concordano che serva un momento di riflessione, di standby», si legge sul blog facendo con riferimento anche a Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Ma alla fine il voto ci sarà, nonostante l'indirizzo chiaro, oggi dalle 12 alle 20. Voteranno tutti gli iscritti di Rousseau (circa 100mila), gli stessi che espressero sulla nascita dell'esecutivo con il Pd lasciando per un pomeriggio l'Italia con il fiato sospeso. Questa volta prevarrà l'amor proprio (meglio non rischiare brutte figure) o la voglia di esserci con il rischio di mettere ancora di più in discussione il governo giallorosso? Riccardo Tucci, deputato calabrese, legge il blog e commenta: «È una porcheria».
 

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