​Gualtieri: «Rilanciamo Roma portando cultura in tutti i municipi»

Gualtieri: «Rilanciamo Roma portando cultura in tutti i municipi»
​Gualtieri: «Rilanciamo Roma portando cultura in tutti i municipi»
di Roberto Gualtieri
Domenica 8 Agosto 2021, 00:04 - Ultimo agg. 10:21
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Da sempre la cultura prodotta e fruita a Roma è un elemento fondamentale dell’identità e dello sviluppo non solo della nostra città ma dell’intero Paese. Per questo nel nostro progetto di rilancio di Roma la cultura ha un posto di prima fila, come volano di sviluppo sostenibile, intelligente e inclusivo e come dimensione centrale della fisionomia stessa della Capitale e della sua proiezione nel mondo. Qui c’è il patrimonio storico e culturale più importante del mondo e l’eco di stagioni di innovazione ed avanguardie che hanno attraversato l’ultimo secolo e che vivono ancora in tante discipline. Oggi abbiamo decine di università pubbliche, private, e religiose. Già è in campo il progetto “Rome Technopole”, dalle tre università pubbliche con Unindustria, che deve molto all’impegno della Regione Lazio, ma che vedrà il Comune impegnato con politiche urbanistiche, regolatorie, dei trasporti. Le Università sono una risorsa fondamentale per Roma, e noi le sosterremo e integreremo stabilmente nelle politiche cittadine, così come le biblioteche, gli archivi, i centri di ricerca, e le tante accademie e istituzioni culturali internazionali presenti nella Capitale.

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Roma è un polo d’eccellenza nell’audiovisivo e le risorse del Pnnr finanzieranno il rilancio di un luogo simbolo come Cinecittà.

Trecento milioni per l’innovazione tecnologica delle sue strutture e l’ampliamento degli spazi per le produzioni cinematografiche, per rispondere alla crescente domanda internazionale. «Per trasformare gli studios nella Hollywood Europea», secondo le parole del ministro Franceschini. Dobbiamo alimentare il link tra cultura e innovazione. Ricerca, start up, imprese creative possono contribuire a rendere Roma un’avanguardia creativa e industriale. Cultura e creatività saranno fondamentali per rigenerare la città, portare benessere, occasioni sociali ed economiche nei quartieri, nelle strade e nelle piazze, accompagnare un nuovo turismo. Nel nostro programma per il Campidoglio prevediamo, fra l’altro, la creazione di un Consiglio della Cultura, che rafforzi il rapporto con i principali attori istituzionali e del mondo della cultura e che coordini e programmi le iniziative per disegnare un piano di azione strategico in grado di valorizzare i diversi ambiti in un quadro complessivo integrato. Stipuleremo un patto con le altre grandi città come Firenze e Napoli.

Creeremo grandi centri culturali in zone spesso dimenticate. Esempi: l’area Rfi a Tuscolano intorno a Scup, l’area tra Smistamento e Citylab sulla Salaria, quella intorno a via dell’Archeologia, a Tor Bella Monaca. Dissemineremo luoghi della cultura e creatività sui territori, valorizzando il patrimonio immobiliare comunale inutilizzato (81 edifici abbandonati, solo nelle ville storiche). Rilanceremo il progetto Fori, a cui meritoriamente Ignazio Marino diede nuovo impulso. Sosterremo i teatri di Roma, le avanguardie artistiche e la nuova Scuola romana musicale. Vogliamo rilanciare il nome simbolo dell’Estate Romana e sarebbe importante ripetere le “Notti bianche”, con il libero accesso a tutti i Musei. Dietro il nostro patrimonio culturale c’è un mondo che lavora nelle imprese creative. Nel cinema, nel teatro e anche nel design, nel digitale, nella musica, nell’architettura.

Istituiremo il Programma “Roma creativa”, articolato in dieci misure su spazi, reti, incentivi all’imprenditorialità, incubazione di start up, e con un dipartimento “RomaCreativa” che, in linea con esperienze di altre amministrazioni – come Barcellona e Madrid - lavorerà con le altre città e con la Commissione europea. In questo sarà fondamentale il rapporto con l’Agenzia Europea della cultura, che con i suoi programmi (a partire da Europa Creativa) potrà contribuire in misura significativa allo sviluppo della città. Roma ha avuto un sindaco come Giulio Carlo Argan, maestro di cultura per generazioni. Ha avuto un assessore come Renato Nicolini, che ha prodotto una rivoluzione culturale, portando tutti i romani a vivere i monumenti della città. Ha avuto sindaci come Nathan, Rutelli e Veltroni, che hanno messo la cultura al centro della loro opera. Noi siamo pronti a dare a Roma una visione dinamica della cultura, partendo dalla sua base secolare per dimostrare che la città sa anche essere moderna e investire sul futuro.

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