Salvini, Lega in rivolta. Grimoldi: «Dimissioni subito», Da Re: «Disastro in Veneto è colpa del segretario»

La base leghista è in ebollizione, Zaia chiede di affrontare la situazione con serietà. Un modo per chiedere il congresso?

Salvini, Lega in rivolta. Grimoldi: «Dimissioni subito», Da Re: «Disastro colpa del segretario e del suo cerchio magico»
Salvini, Lega in rivolta. Grimoldi: «Dimissioni subito», Da Re: «Disastro colpa del segretario e del suo cerchio magico»
Lunedì 26 Settembre 2022, 17:09 - Ultimo agg. 28 Settembre, 12:01
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Processo a Matteo Salvini: nella Lega la resa dei conti è partita e c'è chi chiede le dimissioni immediate del segretario dopo le deludenti percentuali emerse dai risultati delle elezioni politiche 2022. Ed è (ma non poteva essere altimenti) il profondo Nord dove la Lega è nata e cresciuta che è partito l'avviso di sfratto a Salvini

E se il presidente del Veneto Luca Zaia parla di «momento delicato» per la Lega, di risultato deludente e tratteggia le linee dell'opposizione interna («Sull'autonomia non transigeremo minimamente nei rapporti con il prossimo Governo») c'è chi intende affrontare l'affaire "partito" molto prima della questione "governo".

E tornano a piovere bombe su Salvini e sul suo cerchio magico.

Lo stesso Zaia ammonisce che è «bene affrontare questo momento delicato con serietà perchè è fondamentale capire fino in fondo quali aspetti hanno portato l'elettore a scegliere diversamente». La serietà di un congresso? Ma si legga, invece, la rabbia dell'eurodeputato Da Re che dice che il 25 settembre gli elettori leghisti, secondo lui, hanno votato contro Salvini mica contro la Lega. «Premesso che Salvini ha corso in lungo e largo, gli va dato merito, ma il risultato disastroso è attribuibile a lui e al suo entourage, al cerchio magico di cui si è circondato, perché se ci fosse stata una segreteria politica vera, non saremmo arrivati a questo punto». Il veneto Gianantonio Da Re, eurodeputato del partito non ha mai nascosto le sue critiche al segretario, 'reò di aver trascurato il settentrione. Ma la sconfitta brucia, soprattutto per il Veneto, «dove Fdi prende il doppio dei nostri voti - dice all'AdnKronos - qui è proprio una disfatta, e di fronte a una disfatta così un segretario responsabile si sarebbe già dimesso, o avrebbe fatto come Letta che ha detto che non si ricandiderà». Da Re offre la sua lettura del ko nel nord: «È un voto contro Salvini, non certo contro la Lega, in tanti mi dicono che se salta Salvini si torna a votare per noi». Poi l'esponente politico di Cappella Maggiore, in provincia di Treviso, non nasconde che qualcosa ora si muove: «Siamo in tanti, e stiamo raccogliendo le firme per il congresso».

Grimoldi: «C'è stata arroganza e sfregio nei confronti dei militanti»

Rincara la dose un ex segretario, quello della Lega Lombarda. Le elezioni politiche sono state «un disastro assoluto» per la Lega secondo Paolo Grimoldi che chiede «dimissioni assolute». «Abbiamo perso, inutile negarlo. Purtroppo, persino i 5stelle ci hanno superato e siamo appaiati a Calenda e alla "morente" Forza Italia, nonostante un'affluenza molto bassa al Sud» ha scritto su Fb Grimoldi, aggiungendo che il movimento ha «gestito tutta la campagna elettorale, e molto altro, solo con commissari imposti dall'alto, spesso persino con nomine ad hoc in segreterie locali e a volte commissariando solo con l'arroganza, anche formale, di un sms e, cosa gravissima, in sfregio all'opinione dei militanti, senza mai aver coinvolto la base, i territori e gli amministratori locali in scelte, nomi e neppure motivazioni di un commissariamento. Troppe volte senza neppure il rispetto umano di una telefonata!». «La dignità - è convinto - imporrebbe dimissioni immediate. L'unica via da percorrere per uscire da questo disastro e ricostruire il nostro movimento e la credibilità è andare subito a congresso: serve subito il congresso della gloriosa Lega Lombarda». «Nelle prossime ore - annuncia - vi farò sapere iniziative».

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