Sardine contro Salvini per il caso di Nibras Asfa: «È italiana, da due settimane riceve minacce»

Sardine contro Salvini per il caso di Nibras Asfa: «È italiana, da due settimane riceve minacce»
Sardine contro Salvini per il caso di Nibras Asfa: «È italiana, da due settimane riceve minacce»
Sabato 28 Dicembre 2019, 16:30 - Ultimo agg. 1 Marzo, 20:19
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«Nibras è italiana ma due settimane è bersaglio di minacce». Le Sardine, attraverso Lorenzo Donnoli, uno dei volti del movimento antipopulista nato a Bologna, si rivolgono a Matteo Salvini per il caso di Nibras Asfa, la ragazza palestinese col velo finita nel mirino sui social dopo aver parlato dal palco della manifestazione di piazza San Giovanni del 14 dicembre scorso. Un attacco che secondo il movimento bolognese il leader della Lega avrebbe fomentato. 

Sardine in conclave nel palazzo occupato dove rubano la luce

«Senatore Matteo Salvini - scrivono le Sardine - creare un clima sociale in cui una donna non si sente libera, non è cristiano. Nibras è italiana, e da due settimane riceve minacce indicibili con numeri da record, così, per divertirsi, che lei ha stimolato e fomentato. I cristiani amano ed aiutano il prossimo, utilizzano comprensione e l'altra guancia, i cristiani che vivono davvero la fede».

«Per ora le uniche cose che ha asfaltato, senatore Salvini, le ricordo essere: i diritti degli operai, sempre meno tutelati per colpa delle sue leggi; la possibilità di riutilizzare i beni confiscati alle mafie, che ora se li ricomprano allegramente, e che dovrebbero tornare alla comunità; il sorriso di milioni di donne e di uomini che hanno il difetto di non condividere con lei sesso, orientamento religioso, sessuale o politico e che affrontano, ogni giorno, violenze verbali e fisiche in costante aumento. Ha asfaltato anche la possibilità di avere un confronto libero, privo di insulti e parole che richiamino all'aggressività», incalza Donnoli.

«Lei si è fatto eleggere al Senato della Repubblica coi voti dei cittadini calabresi. Cittadini che l'hanno votata sperando che il candidato premier potesse usare il suo potere e il suo spazio per parlare ogni giorno di nuovi strumenti per la lotta alla 'Ndrangheta e alle mafie tutte, di malasanità, di lavoro e infrastrutture che mancano in una terra bellissima da cui si può semmai fuggire come unica alternativa. Invece lei passava il suo tempo (quaaaanto tempo) a raccontar fandonie, ad approfittare della naturale ignoranza di un popolo disilluso, deluso e ormai distratto. Perché raccontare bugie a chi le dà fiducia ed ascolto? Perché prendere in giro gli italiani?», attacca ancora. «Può dirsi cristiano colui che sceglie, con una platea di milioni di seguaci, di esporre alla gogna mediatica chi la pensa diversamente? Addirittura una ragazza che leggeva l'articolo 3 della nostra Costituzione ed il ragazzo autistico che l'ha invitata sul palco di Roma? Non faccia il furbo, senatore, lo sa bene cosa significa pubblicare sulla sua pagina la mia faccia e quella di Nibras: lo ha già fatto a Mattia, a Jasmine e a troppe donne. Si dovrebbe rileggere la risposta di Jasmine. Significa dare un grosso contributo a mettere in pericolo la tranquillità e la libertà delle persone che non la pensano come lei», prosegue Donnoli.

«Legga i commenti pubblici dei suoi fan sotto ai suoi post - scrive l'esponente delle Sardine - sono già una rappresentazione sufficiente, seppur parziale, degli insulti che una cittadina italiana ed il ragazzo al suo fianco (autistico) stanno subendo». «E sì, da fastidio chi si definisce cristiano e pensa ad aumentare le armi in circolazione invece che fermare la strage di donne ammazzate da uomini violenti e la strage di lavoratori che muoiono sul posto di lavoro: questa è l'Italia, appurato che cristianità e sicurezza sono parole che non fanno parte realmente del suo vocabolario, cosa rimane? Temo solo qualche parola violenta uscita come un rigurgito, particolarmente disgustoso, dopo 49 milioni di bicchieri di vodka», conclude Donnoli.

 

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