Servizi segreti, all'Aise Caravelli subentra a Carta, scontro sul nome di Mancini come vice

Servizi, all'Aise Caravelli subentra a Carta, scontro sul nome di Mancini come vice
Servizi, all'Aise Caravelli subentra a Carta, scontro sul nome di Mancini come vice
di Cristiana Mangani
Giovedì 14 Maggio 2020, 06:50 - Ultimo agg. 22:56
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Non è una novità che le nomine dei servizi segreti siano sempre una questione di non facile soluzione. Dopo diversi rinvii, questa volta si è scelto il giorno in cui è stato varato un decreto economico per formalizzare la nomina al vertice dell'Aise, il servizio segreto esterno, di Gianni Caravelli, che fino a ieri rivestiva il ruolo di vice vicario.

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La riunione del Cisr (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica) si è svolta dopo il Consiglio dei ministri. In base alla legge, il premier Giuseppe Conte deve consultare il Comitato, poi informare il presidente del Copasir, e firmare il decreto.



IL PASSAGGIO
Caravelli subentrerà domani a Luciano Carta, generale della Guardia di finanza che lascia lo Stato a 63 anni, per rivestire il ruolo al vertice di una delle tre grandi società a partecipazione pubblica, Leonardo Spa, e prende il testimone di Gianni De Gennaro, altra riserva speciale della Repubblica.

Il neo direttore dell'Aise, 59 anni, abruzzese, nato a Frisa, in provincia di Chieti, ha una grande conoscenza del mondo mediorientale e libico. Generale di corpo d'armata dell'Esercito, è laureato in Scienze strategiche, in Scienze diplomatiche internazionali, ha tre master e un curriculum ricco di onorificenze e incarichi di prestigio. Dal 2013 al 2014 è stato direttore del Reparto informazioni e Sicurezza dello Stato maggiore della Difesa. Istituito nel 1998 e operativo dal 2000, il reparto è nato in sostituzione dei Sios (Servizi informazioni operative e situazione) delle singole Forze Armate e interagisce esclusivamente con l'Aise.

La scelta di Caravelli, primo vicedirettore per anzianità, affiancato dai vicedirettori Angelo Agovino, generale dei Carabinieri, e Giuseppe Caputo, generale di brigata della Guardia di Finanza, sembra andare in una direzione di continuità dell'operato dell'agenzia. Il generale ha, infatti una esperienza molto consolidata in campo internazionale. A cominciare dalla crisi libica, dossier che conosce molto bene, e sul quale ha continuato a lavorare proprio per favorire un dialogo tanto con il governo di Fayez al Serraj quanto con il feldmaresciallo della Cirenaica Khalifa Haftar.

In passato ha guidato una struttura d'élite del Sismi. A Caravelli sono arrivati gli auguri di buon lavoro da parte del sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, e del presidente del Copasir, Raffaele Volpi.

LE POLEMICHE
Se non ci sono stati dubbi per la scelta del ruolo di vertice dell'Aise, ben più vivace si presenta la discussione per la nomina del suo sostituto. E non avrebbe potuto essere altrimenti, visto che nell'ultimo periodo è diventata sempre più forte la candidatura di Marco Mancini, attuale dirigente del Dis, alle dipendenze del direttore Gennaro Vecchione. Il suo nome è legato alla vicenda del rapimento di Abu Omar, inchiesta per la quale è stato indagato e arrestato su richiesta della procura di Milano, con l'allora capo del Sismi Nicolò Pollari. Una vicenda chiusa dopo un lungo iter giudiziario, fino a due pronunce della Cassazione e una della Corte costituzionale che ha applicato a quell'operazione il segreto di Stato. Mancini è stato coinvolto anche nell'affare Telecom, dove vennero effettuate intercettazioni illegali e dossier su magistrati e politici. Per questa ragione, non tutta la maggioranza sembra essere d'accordo sulla sua promozione.
Altro fronte che si dovrà aprire a breve per il presidente del Consiglio è quello che riguarda il vertice dell'Aisi: Mario Parente scade ufficialmente il 10 giugno e, in base a quanto previsto dalla legge non potrebbe essere rinnovato. Ma è praticamente certo che verrà deciso di prorogare il suo mandato almeno per qualche mese, in attesa di valutare se modificare le regole, in considerazione del fatto che squadra che vince, generalmente non si cambia.
Cristiana Mangani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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