Smart working, possibile proroga fino al 30 settembre: poi accordo quadro volontario fra le parti

Smart working, possibile proroga fino a settembre: poi accordo quadro volontario fra le parti
Smart working, possibile proroga fino a settembre: poi accordo quadro volontario fra le parti
Martedì 27 Aprile 2021, 19:32 - Ultimo agg. 28 Aprile, 10:55
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Potrebbe essere prorogato fino al 30 settembre prossimo il regime semplificato di smart working. La possibilità allo studio del governo è emersa nel corso del tavolo di confronto tra il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, Cgil Cisl Uil e Ugl e le associazioni datoriali convocato per affrontare alcune questioni critiche nell'applicazione del lavoro agile, sul quale il governo ha anche preso l'impegno di verificare la possibilità di introdurre strumenti di incentivazione. «Il lavoro agile ha assunto una valenza sociale che impatta sulla vita delle città», avrebbe detto, a quanto apprende l'Adnkronos, Orlando. 

Le imprese avrebbero chiesto un tempo maggiore, almeno fino a dicembre ma il governo si è limitato ad ipotizzare lo spostamento della data dal 31 luglio alla fine di settembre.

Per il futuro, invece , la strada tracciata dall'esecutivo prevederebbe la possibilità che il lavoro agile possa proseguire sulla base di «accordo quadro volontario» fra le parti sociali, magari con il supporto di incentivi fiscali e altro.

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Estensione al 30 settembre dunque del regime di lavoro agile emergenziale. Si profilerebbe inoltre anche la necessità di un approfondimento tecnico sulle questioni più critiche che possono emergere dalla diffusione del lavoro agile. Per questo il governo guarderebbe alla definizione di un accordo quadro all'interno del quale si possa sviluppare la negoziazione. Dal Ministero inoltre sarebbe arrivato anche l'impegno a verificare la possibilità di utilizzare strumenti di incentivazione per favorire questo processo.

«Il ritorno alla disciplina ordinaria - aveva detto aprendo i lavori il ministro Orlando - dovrà avvenire riflettendo su punti di forza e di debolezza che sono emersi durante questo lungo periodo di sperimentazione di lavoro agile emergenziale. In vista della definizione di una normativa post emergenza, o comunque di un suo superamento, credo sia utile riflettere su come si "plana" sul ritorno alla normalità. Per questo ritengo fondamentale il confronto e le indicazioni che provengono dalle parti sociali e dalla conseguente contrattazione che il ministero intende favorire e se possibile incentivare».

Il Mobility Manager

A regolare l'uso dello smart working nelle grandi città, con l'ottica di gestire il traffico ed evitare assembramenti, è in arrivo il mobility manager. Avrà il compito di rendere le nostre città più vivibili almeno per quanto riguarda i tempi di vita e di lavoro. «Nei prossimi giorni - ha annunciato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini - sarà approvato un decreto insieme al ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani che introduce l'obbligo del mobility manager anche per le città con più di 50.000 abitanti, per le aziende con oltre 100 dipendenti e per la pubblica amministrazione». Al mobility manager spetterà capire ad esempio come «distribuire lo smart working tra i dipendenti - ha spiegato il ministro - in modo che tutti non lo facciano lo stesso giorno ma anche mettere a punto un'organizzazione degli orari che eviti di far trovare in strada troppe persone negli stessi orari». Secondo il ministero la logica è quella di una cooperazione a più livelli per cui «dovrebbe essere conveniente per tutti lavorare alla riuscita del progetto».  L'obiettivo è costruire una rete di interlocutori nelle aziende e nelle pubbliche amministrazioni a partire dalle politiche di trasporto locale. «Il tema della flessibilità degli orari, in vista delle riaperture a settembre - ha detto ancora Giovannini - deve coinvolgere tutti i soggetti locali. Senza un coinvolgimento di tutti, non si cambia la vita delle città. Occorre distribuire gli orari di lavoro e delle scuole». 

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