Suicidio assistito, la legge accelera. Ecco le condizioni del centrodestra per il sì: dalle cure palliative alla patologia irreversibile

I relatori Bazoli e Provenza hanno dato il via libera ad altri emendamenti sui criteri di accesso per l'eutanasia legale

Dalle cure palliative alla patologia irreversibile: le condizioni del centrodestra per approvare il suicidio assistito
Dalle cure palliative alla patologia irreversibile: le condizioni del centrodestra per approvare il suicidio assistito
Giovedì 25 Novembre 2021, 20:23 - Ultimo agg. 20:34
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Presto sarà in Aula la legge sul suicidio assistito. La norma si sblocca alla Camera nelle commissioni Giustizia e Affari sociali che stanno esaminando il testo, dopo anni di ostruzionismo del centrodestra. Tutti i gruppi hanno infatti concordato di concludere l'esame il 9 dicembre per portare il provvedimento in Aula il 13, unanimità che non implica però un assenso sui contenuti da parte del centrodestra.

In questo contesto la Cei ribadisce, come martedì scorso il Vaticano, una ricetta alternativa, quella cioè del potenziamento delle cure palliative, già previste dalle leggi dello Stato, in particolare quella del 2017 sul testamento biologico.

Da quando nel novembre del 2019 la Corte Costituzionale ha parzialmente depenalizzato (con la sentenza Dj Fabo-Cappato) l'aiuto al suicidio, sollecitando il Parlamento a varare una legge di attuazione, il centrodestra ha praticato l'ostruzionismio. La nuova maggioranza giallo-rossa ha fatto avanzare la legge, seppur assai lentamente, con un testo base dei relatori Alfredo Bazoli (Pd) e Nicola Provenza (M5s). In esso vengono recepiti i quattro criteri indicati dalla Corte per accedere al suicidio assistito: il richiedente deve essere in grado di intendere e volere; essere affetto da patologia irreversibile; dipendere da sostegno vitale; avere delle sofferenze fisiche o psichiche ritenute intollerabili.

Martedì scorso i relatori hanno accolto l'emendamento del centrodestra sull'obiezione di coscienza per il personale sanitario, ed altre proposte significative; un passo ritenuto tuttavia da Lega, Fdi, Fi e CI non sufficiente. Dopo due lunghe riunioni tra mercoledì ed oggi, Bazoli e Provenza hanno dato il via libera ad altri emendamenti sui criteri di accesso al suicidio assistito.

Di qui l'assenso unanime a concludere l'esame in Commissione il 9 dicembre e a portare il testo in aula il 13.

«Ringrazio tutti i gruppi per aver colto la serietà del lavoro dei relatori» ha detto Mario Perantoni (M5s), presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio. Una mossa con cui il centrodestra si impegna a cessare l'ostruzionismo ma non a votare la legge.

I paletti del centrodestra

Il centrodestra chiede che aver prima ricevuto le cure palliative sia una condizione obbligatoria per accedere alla domanda di suicidio assistito. Inoltre per quanto riguarda i criteri per accedere al suicidio assistito, la patologia oltre ad essere irreversibile dovrebbe essere «ad uno stadio avanzato» e avere «esito infausto»; i relatori sono orientati ad accogliere solo la seconda condizione. E ancora, per il centrodestra dovrebbero essere presenti sia le sofferenze fisiche che quelle psichiche, e non solo una delle due. Infine Lega, Fdi, Fi e Ci sono per precisare il concetto di sostegno vitale, ad esempio specificando che si tratta di idratazione e alimentazione artificiali. Dalla prossima settimana si inizierà a votare gli emendamenti e si verificherà la tenuta dell'intesa almeno sul percorso.

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