Vittoria, il commissariato nell'immobile dei clan: il Viminale paga 105.000 euro di affitto

A Vittoria il commissariato nell'immobile dei clan: il Viminale paga 105.000 euro di affitto
A Vittoria il commissariato nell'immobile dei clan: il Viminale paga 105.000 euro di affitto
Domenica 14 Luglio 2019, 18:12 - Ultimo agg. 18:39
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Un commissariato nell'immobile di proprietà anche di una famiglia legata ai clan. Succede a Vittoria, in provincia di Ragusa: il Ministero dell'Interno ogni anno paga 105 mila euro per l'affitto dell'immobile che al 50% appartiene ad un rampollo della famiglia Luca, ovvero Rocco Luca, figlio di Salvatore, finito in carcere assieme allo zio e al padre perché indagati con accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio. Così quando la Guardia di Finanza ha sequestrato i beni della famiglia Luca i sigilli sono stati apposti anche all'immobile che ospita il commissariato.

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I Luca, a cui fa capo il gruppo Lucauto di Gela concessionaria molto nota nella Sicilia orientale per il suo parco-macchine di lusso, sarebbero subentrati al 50% nella proprietà dell'immobile dopo che lo stesso era stato posto in vendita all'asta dal Tribunale di Ragusa nel 2012. La rimanente parte dell'edificio è di un commerciante di Vittoria. Il primo luglio scorso Rocco Luca è stato arrestato assieme al padre Salvatore e allo zio Francesco Antonio con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di proventi illeciti per circa un miliardo di lire che, sin dagli anni '90, sarebbero stati loro forniti dalla famiglia dei Rinzivillo di Cosa nostra.

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A fare i nomi dei Luca di Gela sarebbero stati alcuni collaboratori di giustizia. I contatti dei Luca con la criminalità organizzata si sarebbero poi estesi ad alcune famiglie mafiose di Catania, quali i Mazzei, i Carateddi ed i Santapaola. Le indagini del Gico di Caltanissetta della guardia di finanza hanno trovato conferme alle rivelazioni dei pentiti e accertato il sistema «money laundering» (lavaggio del denaro sporco) attraverso spostamenti di capitali tra i conti dei vari componenti della famiglia e delle imprese che avevano avviato, ma anche tramite «scontrini vincenti» del gioco del lotto. Un funzionario di polizia, in servizio a Gela, poi a Caltanissetta e ad Agrigento, sarebbe stato una sorta di «talpa» al servizio dei Luca.

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Nel corso dell'operazione degli inizi di luglio sono stati sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora nelle province di Caltanissetta e Ragusa per il reato di riciclaggio, Francesco Gallo, genero di Salvatore Luca e gestore di alcune imprese di famiglia, Concetta Lo Nigro, moglie di Salvatore Luca e rappresentante legale di diverse aziende, Emanuela Lo Nigro , sorella di Concetta e prestanome della famiglia Luca, e Maria Assunta Luca, figlia di Salvatore e socia in molte aziende della famiglia. Sono state inoltre sequestrate, tra Gela e Ragusa, 7 aziende, nonchè disponibilità finanziarie e beni immobili riconducibili all'impero economico e finanziario della famiglia Luca, per un totale complessivo stimato in 63 milioni di euro.

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Le aziende sottoposte a sequestro sono Lucauto s.r.l., Car Luca s.r.l., Terranova Immobiliare s.r.l., Immobilluca s.r.l., Luca Immobiliare S.r.l, Luca Costruzioni s.r.l., Mirto S.r.l. Un particolare curioso. Domani a Gela si festeggia la Madonna delle Grazie, una festa popolare molto sentita, che, anni addietro, ha rischiato di non essere celebrata perchè l'autovettura attrezzata, sulla quale il simulacro veniva portato in processione, si era irrimediabilmente guastata. Salvatore Luca salvò la festa donando una nuova, potente automobile ai frati Cappuccini, che custodiscono il simulacro della Vergine Maria, conquistandosi la gratitudine di decine di migliaia di fedeli.

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