Zona arancione: Piemonte, Abruzzo e Marche a rischio. Da lunedì altre regioni cambieranno colore

Ancora una volta, al netto dei contagi, bisogna guardare l'occupazione dei posti letto

Zona arancione: Piemonte, Abruzzo e Marche a rischio. Da lunedì altre regioni cambieranno colore
​Zona arancione: Piemonte, Abruzzo e Marche a rischio. Da lunedì altre regioni cambieranno colore
Giovedì 20 Gennaio 2022, 20:32 - Ultimo agg. 22:07
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La certezza non ci sarà fino a che il ministro Speranza non firmerà l'eventuale ordinanza, ma dalla prossima settimana l'Italia rischia di diventare molto più arancione. Ancora una volta, al netto dei contagi da Covid, bisogna guardare l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica, determinanti per i passaggi in zona gialla, arancione e rossa - nonostante i governatori chiedano di rivedere i parametri. Se si superano contemporaneamente il 10% in terapia intensiva e il 15% in area medica si passa in giallo, mentre per l'arancio le soglie sono rispettivamente 20% e 30%. Per la zona rossa, invece, 30% e 40%.  Dati alla mano dunque, vediamo quali regioni rischiano il cambio di colore. 

Piemonte in bilico

A pesare è il superamento della soglia del 30% nell'occupazione dei posti letto nei reparti ordinari. Nella settimana 10-16 gennaio è arrivata - come certifica il pre-report elaborato da Ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità - al 30,3%, quasi due punti percentuali in più rispetto alla settimana precedente, mentre è andata leggermente meglio nei reparti di terapia intensiva, dove l'occupazione è scesa dal 23,2% al 22,8%. La valutazione definitiva spetta alla Cabina di regia ministeriale, che si pronuncerà domani. Se verrà confermata, la zona arancione scatterà da lunedì 24 gennaio. «Sul superamento della soglia - commentano il presidente della Regione Alberto Cirio e l'assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi - ha inciso evidentemente il ricovero delle persone non vaccinate, che continuano a occupare i 2/3 delle nostre terapie intensive e più della metà dei posti letto ordinari». I dati del pre-report fino al 16 gennaio, pressione ospedaliera a parte, certificano la discesa in Piemonte dell'Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi, da 1.88 a 1.07, e della percentuale di positività dei tamponi, dal 30% al 29%.

I numeri di oggi diffusi dall'Unità di crisi della Regione sembrano confermare il rallentamento dei contagi, sia pure ancora molto lento: il tasso di positività scende dal 16,6 al 16%, con oltre 1.100 tamponi eseguiti in più ci sono stati 405 positivi in meno. Più basso di ieri il numero dei decessi, 31 contro 36, e in calo il dato complessivo dei ricoverati, grazie al -7 nei reparti ordinari contro il +1 in terapia intensiva. Ma resta una diffusa incertezza e mentre gli organizzatori di storici carnevali ormai alle porte annullano o rinviano le manifestazioni, ristoranti e bar di Torino lamentano una perdita, nell'ultimo perdio, del 50% del loro giro d'affari. E i sindacati chiedono all'Ufficio Scolastico regionale «informazioni e provvedimenti più chiari» per affrontare l'emergenza Covid. Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil lamentano «l'assenza di omogeneità nelle informazioni alle scuole» e ritengono necessaria «una lettura dei dati e monitoraggi raccordati alla realtà».

 

Abruzzo, salgono i ricoveri

In Abruzzo il tasso di occupazione dei posti letto sale al 22 (+2%) per le terapie intensive e al 32% per l'area non critica, a fronte di valori limite rispettivamente del 20 e del 30%. L'incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti, da oltre un mese superiore alla soglia limite di 150, è a 1.988. In attesa del monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, che verrà diffuso domani, tutti gli indicatori sono da zona arancione. Gli ultimi dati, comunque, continuano a confermare la frenata della corsa del virus, anche se i numeri sono stabili su valori altissimi. Il totale dei contagi accertati in una settimana è pari a 25.466, con una variazione del -4% rispetto ai sette giorni precedenti. Sul fronte ricoveri, i dati relativi alle ospedalizzazioni complessive sono aumentati del 19% in una settimana e dell'83% in due settimane. La variazione delle sole terapie intensive è dell'8% su base settimanale e del 67% rispetto a due settimane fa. A livello territoriale, i numeri più alti sono ancora quelli del Teramano, unico territorio che presenta ancora un'incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti superiore a duemila: il parametro, in crescita, è a 2.199. Seguono il Chietino, con 1.858, e il Pescarese, con 1.893. Chiude la provincia dell'Aquila con un'incidenza, in aumento, pari a 1.617. I nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore sono 4.004.

Del totale, 2.554 sono stati identificati attraverso test antigenico rapido. Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari (7.382) e tampini antigenici (24.313), è pari al 12,63%. I casi attivi superano quota 80mila. I nuovi positivi hanno età compresa tra 1 mese e 102 anni. Gli attualmente positivi sono 81.459 (+3.748): il dato comprende anche 69.054 casi riguardanti pazienti persi al follow up e sui quali sono in corso verifiche.

Del totale, 418 pazienti (+7 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in area medica e 40 (+3) sono in terapia intensiva, mentre gli altri 81.001 (+3.738) sono in isolamento domiciliare. Si registrano altri sei decessi, che fanno salire il bilancio delle vittime a 2.726. Riguardano persone di età compresa tra 71 e 98 anni: uno in provincia di Pescara, tre in provincia di Chieti e uno in provincia di Teramo, mentre l'ultimo risale ai giorni scorsi ed è stato comunicato solo oggi dalla Asl. I guariti sono 96.670 (+248). Il totale dei casi accertati in Abruzzo dall'inizio della pandemia ad oggi supera quota 180mila e arriva a 180.855.

Marche, paramentri da arancione

Con i parametri attuali le Marche si avviano al passaggio in zona arancione «o da lunedì 24 gennaio o da quello seguente». È la previsione del presidente della Regione Francesco Acquaroli, che ricorda come i numeri attuali diano un «margine ristretto», soprattutto per quello che riguarda la saturazione dei posti letto in area medica, che ha superato di poco il 29%, avvicinandosi sempre di più alla soglia del 30%. Ci vorrebbe «un'inversione di tendenza improvvisa nelle positività o nelle ospedalizzazioni», ma il governatore ammette che è «difficile che accada in così poco tempo. Se non avremo i numeri per la zona arancione questa settimana, quasi sicuramente li avremo per la prossima». L'unica alternativa, ribadisce Acquaroli, è quella di cambiare i parametri, partendo da quello dei «ricoveri» su cui sta ragionando un tavolo tra Ministero della Salute e Regioni. Tra le difficoltà anche quella del tracciamento con un numero di positivi «enorme»: «ho sempre detto che il super Green pass non avrebbe prodotto un effetto calmierante rispetto alla curva epidemiologica, che si sarebbe arrivati comunque a restrizioni di questo genere. Confidiamo sul fatto che sia l'ultimo passaggio che ci apprestiamo a fare e che non ce ne siano altri».

Il numero dei positivi, per altro, nell'ultima giornata è inferiore a quella precedente: 5.850, rispetto a ieri quando era stato toccato il record di 7.748, ma continua a crescere il tasso di incidenza che arriva a 2.549,41 su 100mila abitanti. I soggetti con sintomi sono 613, i casi in fase di approfondimento epidemiologico sono 1.319 e comincia a farsi sentire l'effetto della ripresa della scuola dopo le festività con 68 positivi in setting scolastico/formativo. La provincia di Ancona resta quella con il maggior numero di nuovi casi, 1.581. Il contagio gira soprattutto nelle fasce di età 25-44 anni con 1.593 casi e 45-59 con 1.302. Ma sono ormai sempre più i giovani coinvolti: 1.787 i casi nelle fasce di età da zero a 18 anni, di cui 614 tra i 14-18enni e 544 tra i bambini di 6-10 anni. I ricoveri continuano ad aumentare, anche se ad un ritmo più lento dei contagi, arrivando a 349 (+2) . Scendono i pazienti nelle Terapie intensive (55; -4) che vedono la percentuale di saturazione abbassarsi al 21,5% (su un totale 256 posti). Percorso inverso in Area Medica che registra 294 degenti Covid, +6 ricoverati tra Semintensiva e non intensivi su 1.012 posti complessivi, e una saturazione che sale al 29,1%. Nell'ultima giornata 22 persone dimesse; i ricoveri in Semintensiva scendono a 71 (-1) e nei reparti non intensivi 223 (+7). In 24ore 8 deceduti che portano il totale di vittime a 3.335. I positivi alla data di oggi sono 18.252 (+280) e le quarantene 62.103 (+4.615) mentre i guariti/dimessi raggiungono i 176.350 (+5.562). 

Sicilia, Costa: picco pandemia 

Il commissario per l'emergenza covid a Palermo, Renato Costa, pensa positivo: «In Sicilia siamo già nel picco di questa ondata, lo capiamo da alcuni parametri in diminuzione, come i contagi, i tamponi. Gli ospedali sono in una fase di stallo, speriamo che nel giro di una decina di giorni la situazione migliori». E come lui è ottimista sulla situazione siciliana il governatore Nello Musumeci: « Zona arancione vicina? Spero di no, i dati al momento sono dalla nostra parte. Però ogni giorno la situazione può mutare anche nello spazio di qualche ora. Dobbiamo continuare a essere prudenti, sta aumentando il numero delle prime e delle terze dosi». I dati della settimana appena trascorsa, dice il report Gimbe, fanno registrare una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti (3.777) ma si evidenzia una diminuzione dei nuovi casi (-16%) rispetto alla settimana precedente. Sopra soglia di saturazione i posti letto in area medica (36,4%) e in terapia intensiva (20,2%) occupati da pazienti Covid-19. La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è il 73,8% (media Italia 79,6%) a cui aggiungere un ulteriore 5,3% (4,1%) solo con prima dose. Il tasso di copertura vaccinale con terza dose è del 63,5% (70,8%).

La popolazione 5-11 che ha completato il ciclo vaccinale è il 2,5% (5,2%) a cui aggiungere un ulteriore 18,2% (19,9%) soltanto con prima dose. Intanto la pressione sugli ospedali si fa sentire e l'esempio più eclatante è rappresentato dal reparto di Terapia intensiva Covid dell'ospedale Vittorio Emanuele di Gela che è stato chiuso a causa di un focolaio che ha coinvolto i sanitari. Tre medici su cinque, compreso il primario, due infermieri e un operatore socio sanitario sono risultati positivi e si trovano in quarantena. I sette pazienti ricoverati sono stati portati nell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta Con i nuovi arrivi Al Sant'Elia di Caltanissetta i pazienti della terapia intensiva Covid saliranno da 2 a 9. E un'ordinanza di Musumeci proroga la zona arancione del Comune di Palma di Montechiaro, nell'Agrigentino, dalle 14 di oggi fino al prossimo 26 gennaio compreso. Le misure restrittive antiCovid sono attualmente in vigore in altri 125 Comuni. In ulteriori 11 Comuni, invece, la « zona arancione» scatterà domani. Il ministro delle infrastrutture Enrico Giovanni in audizione alla commissione Trasporti della Camera, tranquillizza gli amministratori dicendo che sulle ordinanze che hanno spostato in avanti di un mese l'utilizzo del Green pass rafforzato per i trasporti in Sicilia e nelle isole minori, «dopo una consultazione con i colleghi e la Presidenza del Consiglio, lo Stato è orientato a non impugnare l'ordinanza. C'è un dialogo con le autorità regionali per far sì che nonostante il diverso regime vengano assicurate al massimo le misure di sicurezza sanitaria. Lo Stato non conta di opporsi all'ordinanza dei due presidenti di regione». Plaudono Musumeci e il governatore della Calabria Roberto Occhiuto.

Valle d'Aosta già in giallo 

«I dati di questa settimana collocherebbero la Valle d'Aosta in zona gialla e allontanano il pericolo di finire in zona rossa. Il passaggio in arancione, legato a pochi casi, ha causato un grave danno d'immagine alla Regione: questo in una stagione cruciale per noi e per tutto il settore del turismo invernale, che ha messo in campo un grande lavoro di preparazione e grandi attenzioni. Questo altalenare di situazioni, legato ai piccoli numeri della nostra Regione, è un segno di come sia necessario rivedere nel complesso il sistema delle regole e andare verso un superamento delle zone di rischio come inteso finora». Lo dice all'Adnkronos Erik Lavevaz, presidente della Valle d'Aosta, da una settimana in zona arancione. «Andiamo verso una convivenza con il virus, che possiamo affrontare con l'esperienza accumulata fin qui e con lo strumento imprescindibile della vaccinazione», sottolinea ancora Lavevaz. 

Lombardia, tasso di positività al 21,9%

Con un totale di 153.143 tamponi effettuati sono 33.676 i nuovi positivi al Covid in Lombardia nelle ultime 24 ore, per un tasso di positività che sale al 21,99% (mentre ieri era al 16,37%). Salgono le persone ricoverate nei reparti ordinari (+41 per un totale di 3.719) e anche i ricoverati in terapia intensiva (+6 per un totale di ricoverati di 271). Sono 131 le persone morte a causa del Covid nelle ultime 24 ore in Lombardia. per un totale di 36.257 persone decedute dall'inizio della pandemia. Per quanto riguarda le province Milano è la più colpita con 9.644 nuovi casi di cui 3.760 a Milano città. Nonostante il tasso di positività in crescita per la Lombardia l'ingresso in zona arancione, almeno per questa settimana, sembra scongiurato anche se l'ufficialità arriverà soltanto domani. Rispetto a venerdì scorso il tasso di riempimento delle terapie intensive è sceso dal 17 al 15% , quindi resta sotto la soglia limite del 20%. Questo anche per effetto dell'aumento dei posti letto attivabili nelle rianimazioni Covid disposto nei giorni scorsi dalla Regione, che sono passati da 1530 a 1810.

L'occupazione delle terapie intensive è l'unico dei tre parametri di riferimento per determinare la fascia di colore della regione rimasto entro la soglia della zona gialla. In area medica infatti la percentuale si attesta al 35% mentre l'incidenza dei nuovi positivi ogni 100 mila abitanti resta ancora sopra i 2000 (il limite è 150). Per passare alla zona arancione occorre superare tutti e tre i parametri. Sul fronte vaccini domani, come ha annunciato la vice presidente di Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti, verrà replicata la 'vax night' all'ospedale di Sesto San Giovanni che somministrerà dosi dalle 21 alle 8. All'hub la scorsa settimana erano stati somministrati nella notte 1.006 vaccini, di cui 893 inoculati a cittadini lombardi e 113 a cittadini che lavorano in Lombardia ma residenti fuori regione. Dall'analisi dei dati indicati dall'Asst Nord Milano emerge che il 90% delle somministrazioni ha riguardato anticipi delle terze dosi, e il 10% prime dosi.

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