Accoltellata durante un festino hard, trans chiede 100mila euro al dentista

Accoltellata durante un festino hard, trans chiede 100mila euro al dentista
di Alfredo D'Alessandro
Giovedì 10 Gennaio 2019, 09:32 - Ultimo agg. 12:38
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Chiede un risarcimento di 100mila euro la trans vittima di quello che per l'accusa fu un tentato omicidio al termine di un festino a base di sesso e cocaina in un appartamento di Chieti Scalo e che lo scorso il 4 febbraio finì a coltellate. Silvana Valencia Villanueva, assistita dall'avv.Pasquale D'Incecco, ieri si è costituita parte civile nell'udienza preliminare dinanzi al al gup Isabella Maria Allieri chei ha rinviato ogni decisione al 23 gennaio dopo che i difensori del principale imputato Ottavio Esposito, il dentista di 30 anni originario di Chieti che risiede a Casalincontrada, gli avvocati Antonello D'Aloisio e Cristiano Sicari (non era presente l'avv.Giuliano Milia) hanno prospettato il ricorso al rito abbreviato.

Esposito, imputato per tentato omicidio, secondo l’accusa quella notte aggredì ferendola con un coltello in varie parti del corpo, e con calci e pugni, la transessuale colombiana che, sempre per l'accusa, dopo aver opposto una strenua difesa, riuscì a fuggire dalla casa lasciandosi cadere e rotolando da una rampa di scale, riportando lesioni guaribili in 40 giorni. Esposito è anche accusato in concorso con Danilo Di Giulio, 31 anni di Chieti, di aver acquistato e detenuto illecitamente cocaina in quantità che non si è potuta determinare esattamente e che avrebbero ceduto in modica quantità alla Valencia e in quantità non determinata esattamente, ma comunque non inferiore a 1,67 grammi, a Roberta Carnassale, 38enne teatina. Quest'ultima, sempre secondo l'accusa, a sua volta avrebbe ceduto lo stupefacente a terze persone che non sono state mai identificate.

Di Giulio, inoltre, deve rispondere di favoreggiamento: stando all'imputazione, subito dopo i fatti aiutò Esposito a cancellare le tracce del reato e lo ospitò nella propria abitazione dove gli diede abiti puliti al posto di quelli macchiati di sangue che il dentista aveva addosso, consentendogli di nascondere sia gli abiti che il coltello che sarebbe stato usato per l'aggressione. La posizione di Giulio, però, ieri è stata stralciata per un difetto di notifica verificatosi durante le indagini: a lui gli atti andranno notificati da capo,a cominciare dall'avviso di conclusione delle indagini. La difesa di Esposito sembra orientata nella richiesta del rito abbreviato subordinato ad una perizia sulla natura delle ferite: ferite che, secondo la consulenza di parte, non sono potenzialmente mortali,come sostiene l'accusa, né vi era dal parte del dentista, l'intenzione di uccidere. La ferita sotto il mento riportata dalla trans appare totalmente incompatibile con fendenti che sarebbero stati sferrati dall'alto verso il basso mentre Esposito ha riportato un taglio ad una mano compatibile con quella procurata da un coccio di vetro.Elemento quest'ultimo,sempre secondo la difesa,che dimostra intanto che vi fu una colluttazione ovvero che la trans, con l’intenzione di avere più soldi al termine di quella notte, minacciò con una bottiglia di vodka spaccata su un tavolino Esposito, il che di fatto fu costretto a difendersi.
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