FELTRINO - Nuova condanna per Bruno Minute, il 29enne di origini bulgare e residente nel Feltrino, imputato di violenza sessuale continuata su minore, tentata violenza sessuale su altri ragazzini, sostituzione di persona, detenzione e scambio di materiale pedopornografico. Il giudice di Venezia l'ha condannato in primo grado a 2 anni e 4 mesi di reclusione, riconoscendo la continuazione con la pena già confermata in Cassazione (per gli stessi reati) a 6 anni, 6 mesi e 20 giorni. Il totale ammonta a quasi 9 anni di carcere ma il giovane potrebbe uscire a breve perché ha già scontato la maggior parte della pena e l'avvocato Pierluigi Cesa chiederà l'affidamento in prova ai servizi sociali.
Un passo indietro. È il 2015. Minute decide di aprire finti profili sul social network Facebook con lo pseudonimo di Martina Mimi.
L'INDAGINE
Gli inquirenti trovano 383 immagini e video di minori in atti sessuali su un cellulare, altri 1456 in un altro (sempre di sua proprietà). Parte l'inchiesta, alla fine della quale il giovane viene rinviato a giudizio con 14 capi d'imputazione. Tre violenze sessuali su minori, altre 3 tentate violenze e 8 reati satelliti, tra cui violenza privata e produzione, detenzione e scambio di materiale pedo-pornografico. La condanna in primo grado è pari a 9 anni di reclusione, poi ridotta in Corte d'Appello a 6 anni, 6 mesi e 20 giorni e confermata dalla Cassazione. Oltre al risarcimento delle vittime di quasi 40mila euro. Ieri mattina il tribunale di Venezia ha pronunciato un'altra condanna nei suoi confronti di 2 anni e 4 mesi di reclusione in continuazione con la precedente.
A suo carico, infatti, c'era un'altra inchiesta su alcuni fatti accaduti nel 2017 per i quali risultava imputato degli stessi reati: violenza sessuale continuata su minore, tentata violenza sessuale su altri minorenni, sostituzione di persona, detenzione e scambio di materiale pedopornografico. Il pubblico ministero ha considerato questo fascicolo separato dal principale, chiedendo una condanna dell'imputato a 7 anni di reclusione. Mentre la difesa, avvocato Cesa, ha sostenuto che i fatti dovessero essere considerati in continuazione con i precedenti, sottolineando inoltre alcune possibili attenuanti come disturbi del comportamento. Il giudice ha accolto la tesi difensiva condannando l'imputato a oltre 2 anni di carcere. Si tratta di una condanna in primo grado, ma è probabile che l'avvocato deciderà di non fare appello. E il motivo è semplice: Minute ha già trascorso un anno in carcere e tre agli arresti domiciliari (tra casa e comunità). Considerati la buona condotta e alcuni sconti di pena possibili, la condanna dovrebbe diminuirsi degli anni necessari per chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali. Di conseguenza, Minute potrebbe uscire dal carcere a breve.