Aeronautica militare, il calendario del centenario: dal 1923 al servizio dell'Italia, dai pionieri ai jet di sesta generazione Video Foto

Aeronautica militare, il calendario del centenario: dal 1923 al servizio dell'Italia, dai pionieri ai jet di sesta generazione
Aeronautica militare, il calendario del centenario: dal 1923 al servizio dell'Italia, dai pionieri ai jet di sesta generazione
di Nicola Pinna
Giovedì 10 Novembre 2022, 10:58 - Ultimo agg. 12:12
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Da quando i russi hanno invaso l’Ucraina gli unici militari italiani che l’armata di Putin l’hanno fronteggiata direttamente sono i piloti dell’Aeronautica militare. Sfide da brivido tra le nuvole per tenere alla larga i caccia e i bombardieri del Cremlino che dal cielo hanno tentato quasi quotidianamente di spingersi oltre i confini, che sì in aria non si vedono ma che ai radar non possono sfuggire.

In tempi di crisi e di minacce nucleari, i jet italiani non si sono mai fatti trovare impreparati: equipaggi ad altissima preparazione, tecnologia di ultima generazione, prontezza di intervento. Eccellenza militare, quella dell’Arma azzurra che nel 2023 celebrerà i suoi cento anni di fondazione. Non è tempo di pace, come non lo erano i primi anni della fondazione. Di mezzo c’è un periodo di evoluzione continua, di ininterrotta sorveglianza dello spazio aereo nazionale e missioni all’estero, di generazioni di piloti considerati tra i migliori al mondo, ma anche migliaia di operazioni umanitarie e persino complesse spedizioni nello Spazio e in Antartide.

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Per riassumere tutto, e fare in modo che il 2023 sia mese per mese il riepilogo di questa storia di successi e addestramento, c’era bisogno di un calendario speciale. Non foto patinate, ma illustrazioni che rimettono insieme tutto. Proprio tutto.

A iniziare dai principali velivoli iconici: gli Idrovolanti S.55 delle Crociere Atlantiche e l’MC-39 della Coppa Schneider, poi il primo velivolo jet DH-100 Vampire, l'F-104, il Fiat G.91 e il Tornado.

Eccoli i giganti dell’aria con il tricolore sulla coda: il Br.1150 Atlantic e il C-130H, il gigante dell’aria che ha consentito all’Aeronautica di proiettarsi in tutto il mondo, dalle aree desertiche dell’Africa fino ai ghiacci del Polo Sud.

«Da cento anni i nostri velivoli solcano i cieli di tutto il mondo - dice il Capo di stato maggiore dell’Aeronautica, Luca Goretti - Aeroplani di ogni specialità, dalle caratteristiche e soluzioni tecnologiche sempre all’avanguardia, pilotati da strepitosi uomini e donne che hanno portato il loro contributo nell’appassionante trama del progresso aeronautico e spaziale. La nostra storia è fatta dalla silenziosa abnegazione dei naviganti, dei tecnici e degli specialisti».

Ci sono i militari e ci sono i mezzi. I grandi aerei del passato e pure gli elicotteri, compresi quelli che gli equipaggi Sar usano per operazioni di soccorso in mezzo al mare o in zone difficilissime da raggiungere. Poi i gioielli di oggi il potente Eurofighter, spina dorsale della difesa aerea nazionale e della Nato, i super droni Predator e l’ultimo arrivato F-35, velivolo di quinta generazione che rappresenta il livello di avanzamento delle forze armate italiane. Le prossime generazioni di velivoli hanno già un nome e caratteristiche specifiche, come quelle dell’Fcas ed il Future Vertical Lift. Il futuro è già sopra le ali.

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