Alessandro Impagnatiello: «Ho provato a bruciare il corpo di Giulia più volte. Lo volevo in cenere ma non ci sono riuscito»

Quarto Grado manda in onda le parole del barman di 30 anni reo confesso dell'omicidio della fidanzata incinta di 7 mesi

Alessandro Impagnatiello: «Ho provato a bruciare il corpo di Giulia più volte, lo volevo in cenere. Poi ho girato con il cadavere nel bagagliaio»
Alessandro Impagnatiello: «Ho provato a bruciare il corpo di Giulia più volte, lo volevo in cenere. Poi ho girato con il cadavere nel bagagliaio»
Sabato 3 Giugno 2023, 11:25 - Ultimo agg. 4 Giugno, 14:12
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«Il corpo era bruciato nella parte centrale, le ho dato fuoco con un accendino. Le fiamme, però, si sono spente da sole e non sono riuscito nell’intento di ridurre tutto in cenere». Alessandro Impagnatiello, dopo avere ucciso la compagna incinta di sette mesi a coltellate, girato tre giorni per Milano con il corpo semi bruciato di Giulia nel bagagliaio della sua auto, tentato di cancellare le tracce di sangue e depistare camuffando la sua morte in allontanamento volontario, racconta agli inquirenti i dettagli di come ha ucciso Giulia TramontanoA riportare la confessione del barman (detto a lavoro) «lurido» di Senago è stato il talk Quarto Grado, andato in onda ieri sera. 

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Impagnatiello, i dettagli dell'omicidio di Gulia

«Ho portato il corpo in bagno, l'ho messo nella vasca e lì mi sono reso conto di averla uccisa», dice il 30enne. A quel punto avrebbe tentato più volte di dare fuoco al cadavere, anche con della benzina, non riuscendo però a ridurre in cenere il corpo della fidanza e del figlio che Giulia portava in grembo.  Poi esausto Alessandro Impagnatiello decide di andare a letto:  «Poi alle cinque del mattino, visto che il giorno dopo dovevo andare a lavorare, mi sono buttato a letto».

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La confessione

Incomprensibilmente, il barman si mette a letto e dorme fino alla mattina dopo, nella vasca da bagno nella stessa casa, il corpo senza vita della compagna che aveva appena ucciso incinta di un figlio che sarebbe dovuto nascere tra neanche due mesi.

Così sposta il corpo nel box dell'abitazione, poi nel garage, quindi nel bagagliaio, dove stando a quanto detto dall'omicida, è rimasto per 24 ore: «Alle 2.30 del mercoledì l'ho gettato nel luogo in cui è stato rinvenuto. Per un giorno sono andato in giro con il cadavere».

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