IL DELITTO

Impagnatiello, si profila processo con rito immediato. In casa un ordine «maniacale» e veleno per topi

Le ultime notizie sull'omicidio di Giulia Tramontano, la ragazza incinta di 7 mesi

Alessandro Impagnatiello, trovato veleno per topi: aveva cercato su internet come usarlo. Il ruolo della madre
Alessandro Impagnatiello, trovato veleno per topi: aveva cercato su internet come usarlo. Il ruolo della madre
Mercoledì 7 Giugno 2023, 07:58 - Ultimo agg. 8 Giugno, 11:11

Nessun riscontro su ipotesi complici

L'uomo ha ammazzato la compagna nel salone, dove il luminol ha rilevato le tracce di sangue più evidenti, quindi una volta uccisa ha adagiato il corpo nella vasca da bagno dove ha tentato di darle fuoco con dell'alcol. La ricerca via web "ceramica bruciata vasca da bagno" fatta il sabato sera alle ore 19, circa un'ora prima del delitto, è un elemento che indica, a dire della procura, la premeditazione. Quell'«ossessione» per la pulizia il 30enne l'avrebbe messa in atto ripulendo le scale, alcuni raccontano di aver sentito rumori sordi che avvalorano l'ipotesi che l'abbia trascinata da solo, quindi avrebbe lustrato l'appartamento da cima a fondo. Una «cura maniacale» che è balzata agli occhi dei carabinieri che sono entrati in casa alla ricerca di tracce e del coltello usato per uccidere Giulia. Elementi che, insieme ai tempi, sembrano escludere l'ipotesi che qualcuno abbia potuto aiutarlo. «L'omicidio l'ha fatto tutto da solo e sul resto, ossia l'ipotesi che qualcuno possa averlo aiutato a nascondere il corpo o a ripulire non ci sono elementi, nessun riscontro. Possiamo dire che il caso è chiuso», fanno sapere dalla procura.

Nella casa di Senago un ordine «maniacale»

La casa a Senago, nel Milanese, in cui sabato 27 maggio, Alessandro Impagnatiello ha ucciso a coltellate Giulia Tramontano, la sua fidanzata al settimo mese di gravidanza, era perfettamente in ordine e ripulita, tant'è che le moltissime tracce repertate ieri durante il sopralluogo sono state individuate grazie al luminol. Chi era sul posto, è stato riferito, è rimasto colpito dalla grande attenzione con cui tutto era stato pulito e dall'ordine definito «maniacale». Ciò ha portato a ritenere Impagnatiello una persona, è stato riferito da fonti qualificate, che avrebbe comportamenti «ossessivo compulsivi».

Si profila processo con rito immediato

Si profila, da quanto si è appreso e come accade in questi casi, una richiesta di processo con rito immediato, quando le indagini saranno concluse, per Alessandro Impagnatiello accusato dell'omicidio di Giulia Tramontano, accoltellata il 27 maggio nella casa della coppia a Senago. Quando avrà raccolto tutti gli elementi la Procura potrà contestare nuovamente nella richiesta di immediato, su cui dovrà esprimersi il gip (con questo rito si salta l'udienza preliminare), l'aggravante della premeditazione, esclusa nell'ordinanza di custodia. Il termine per chiedere l'immediato è 6 mesi dalla misura cautelare.

Castellone (M5s): «Necessario investire in prevenzione»

«L'omicidio di Giulia Tramontano ha scosso tutti noi ma ormai è evidente che quello dei femminicidi non è un evento sporadico e quindi non si può definire emergenza, ma siamo di fronte ad una vera e propria piaga sociale. Una donna ogni tre giorni nel nostro Paese viene uccisa e una donna su tre nell'arco della propria vita subisce una qualche forma di violenza. Ed anche se molto è stato fatto sulla protezione abbreviando i tempi della presa in carico delle denunce, molto ancora resta da fare in termini di prevenzione. Una prevenzione che deve partire dall' educazione nelle scuole; deve individuare i casi patologici stanziando più fondi a supporto della salute mentale e deve aiutare le donne a raggiungere una vera indipendenza sociale». Lo dice la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone del Movimento 5 Stelle.

La pellicola per il corpo di Giulia

Nell'appartamento in cui è stato commesso l'omicidio di Giulia Tramontano a Senago, nel Milanese, è stata rinvenuta una pellicola trasparente compatibile con quella utilizzata per avvolgere il cadavere.

Sono terminati intorno alle 22 di ieri i rilievi effettuati dai carabinieri della sezione investigazioni scientifiche nell'abitazione di via Novella, che dalle 19 in poi si sono estesi anche al box e alla cantina in cui Alessandro Impagnatiello, reo confesso del delitto, avrebbe tenuto nascosto temporaneamente il corpo della fidanzata al settimo mese di gravidanza, prima di gettarlo tra alcune sterpaglie a poche centinaia di metri da casa. A quanto si apprende, le verifiche svolte hanno dato esito positivo.

Trovato veleno per topi in casa

Nell’ultimo sopralluogo a Senago in via Novella 14/A i carabinieri hanno sequestrato una confezione di veleno per topi. Impagnatiello aveva cercato su internet come utilizzarlo, il che dimostrerebbe la premeditazione. E poi c’è la faccenda delle telecamere: Impagnatiello e la madre Sabrina Paulis ne chiesero l’ubicazione in alcuni bar della zona. Ma l’elemento, vista la presenza della madre, potrebbe essere ambivalente.

Video

 

Alessandro Impagnatiello avrebbe pianificato l'omicidio della fidanzata incinta di 7 mesi Giulia Tramontano almeno qualche giorno prima di sabato 27 maggio, quando l'ha uccisa a coltellate. A dimostrarlo, secondo gli inquirenti, altre ricerche sul web da parte del 30enne, oltre a quelle già emerse e più vicine all'orario del delitto, come «ceramica bruciata vasca da bagno» digitata pochi minuti prima che la 29enne rientrasse in casa. Intanto, nel giorno dei rilievi nell'appartamento di Senago e sulle scale che conducono al garage e alla cantina in cui il barman ha trascinato, per poi nasconderlo, il corpo senza vita di Giulia, sono stati ritrovati in un tombino la patente, un bancomat e due carte di credito della giovane. Dagli accertamenti nell'abitazione, tra cui anche le analisi delle impronte delle scarpe nella casa e non solo, sono venute a galla altre contraddizioni sulla dinamica dell'omicidio e dell'occultamento del corpo ricostruite dall'uomo durante la confessione.

Sono arrivate così conferme del suo profilo criminale che, in ambienti investigativi e requirenti, viene definito da «narcisista manipolatore». Una persona che, stando a quanto accertato, in ogni modo ha fatto in modo di «inscenare un suicidio», facendo credere che la ragazza se ne fosse andata per poi uccidersi. Ieri il pm di Milano Alessia Menegazzo con l'aggiunto Letizia Mannella, con i carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche, quelli del nucleo investigativo e della Compagnia di Rho, a distanza di quasi una settimana dal fermo del barman, ora in carcere, sono rientrati nella casa nel Milanese per repertare e prelevare tutto quanto è legato al delitto, a partire dal ceppo porta coltelli sopra il forno. Coltelli tra i quali verosimilmente (lo diranno le analisi) c'è anche quello - ha indicato il barman che da oggi ha un nuovo difensore, Giulia Geradini - usato per ammazzare. Tra i tanti sequestri anche quello di alcune bottiglie, tra cui il possibile contenitore della benzina con cui Impagnatiello avrebbe tentato nuovamente di bruciare il corpo. Saranno le analisi entomologiche, poi, a poter fare chiarezza sul momento esatto della morte di Giulia e su quando il cadavere è stato collocato all'esterno. Il sopralluogo e le attività tecniche puntano anche ad accertare se sia stato aiutato a far sparire il cadavere e a ripulire l'abitazione. Ci sono dubbi che possa aver fatto tutto da solo in queste fasi e si sta guardando in ambienti familiari. Alessandro e la madre il 29 maggio sarebbero andati in un bar, stando alla testimonianza del gestore, a qualche decina di metri dal luogo in via Monte Rosa, a circa 500 metri dalla casa, dove, nella notte tra il 31 maggio e il primo giugno, è stato trovato il cadavere, per chiedere informazioni sulla presenza di telecamere all'esterno del locale.

Un elemento tutto ancora da valutare, assieme ad altri, per eventuali profili di favoreggiamento, non contestati per ora formalmente ad alcuno. Nella casa moltissime le tracce ematiche e biologiche rinvenute: non solo in cucina, in soggiorno e negli altri locali, ma anche sulle scale che conducono al garage collegato direttamente con la cantina. Sui gradini non solo la cenere, quella di cui avevano parlato una vicina e un uomo delle pulizie, ma anche chiazze individuate sulle pareti. Tutti elementi che verranno prelevati ed esaminati in laboratorio: gli esiti, incrociati con quelli dell'autopsia di Giulia in programma per venerdì e coi risultati dell'analisi delle immagini delle telecamere, potrebbero dare una ricostruzione diversa da quella offerta da Impagnatiello. Potrebbero portare a capire l'ora e il punto esatto in cui è stata colpita, se ha reagito e ha cercato di difendersi, e quante sono state le coltellate inferte. Inoltre, ci sarebbero del buchi nella tempistica, orari che non tornano, e soprattutto si pensa che Giulia sia stata buttata tra le sterpaglie non all'alba del 31 maggio, ma uno o due giorni prima.

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