«Alessia Pifferi ha un grave ritardo mentale, cervello come una bambina di 7 anni», la relazione pschiatrica sulla donna che lasciò morire la figlia di stenti

L'avvocato della donna Alessia Pontenani: «Hanno messo una bambina in mano a una bambina»

«Alessia Pifferi ha il cervello di una bambina di 7 anni», la relazione pschiatrica sulla donna che lasciò morire la figlia di stenti
«Alessia Pifferi ha il cervello di una bambina di 7 anni», la relazione pschiatrica sulla donna che lasciò morire la figlia di stenti
Martedì 16 Maggio 2023, 12:18 - Ultimo agg. 19 Maggio, 07:03
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Alessia Pifferi, accusata di omicidio aggravato per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di quasi un anno e mezzo ha un «gravissimo ritardo mentale» pari a un quoziente intellettivo di «una bimba di 7 anni. Hanno messo una bambina in mano a una bambina». Lo ha spiegato Alessia Pontenani, legale della 37enne, in base ai risultati degli ultimi accertamenti medici svolti nel carcere di San Vittore e della consulenza di parte, al termine dell'udienza di oggi. La Corte d'Assise di Milano si è riservata di disporre una perizia sulle condizioni psichiche della donna all'epoca dei fatti all'esito dell'istruttoria dibattimentale. 

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La relazione del 2022

La difesa di Alessia Pifferi ha chiesto  «una perizia psichiatrica» sulla capacità di intendere e di volere al momento dei fatti, ossia quando la donna lasciò per 6 giorni, tra il 14 e il 20 luglio 2022, la figlia Diana di meno di un anno e mezzo sola in casa.

Bimba, poi, morta di stenti, disidratata. Lo ha precisato Alessia Pontenani, dopo che la Corte d'Assise di Milano ha respinto un'altra istanza di accertamento psichiatrico della difesa, ma relativa alla capacità di stare in giudizio, ossia di affrontare il processo, e non sull'eventuale vizio di mente al momento dell'omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, contestato dalla Procura.

Dall'unico «atto medico prodotto dalla difesa», ossia una relazione di una psichiatra del carcere di San Vittore, «non emerge alcun elemento - ha spiegato il presidente della Corte Ilio Mannucci Pacini - che possa far dubitare della piena capacità di Pifferi di partecipare al processo come evidentemente accaduto fino all'odierna udienza, senza che mai fosse stata prospettata tale incapacità». 

 

Nella relazione del novembre 2022 «l'unico elemento era un ipotetico e possibile deficit cognitivo che neanche se fosse accertato potrebbe costituire elemento atto ad escludere la capacità di stare nel processo» di Pifferi. I giudici hanno chiarito comunque la differenza con le valutazioni sulla capacità di intendere e volere. Un'istanza di questo genere potrà essere presentata dalla difesa più avanti. 

Capace di intendere

Nell'audio e nel video della sera 20 luglio 2022, a pochissime ore dal ritrovamento del cadavere della piccola Diana, durante l'interrogatorio appare «sempre lucida, capace di descrivere nel dettaglio da quando ha scoperto di essere incinta alla mattina del ritrovamento. Mai ha avuto deficit di carattere psicologico». La pubblica offre alla corte anche un terzo argomento: le chat telefoniche con più uomini, dove «anche da qui si evince che non è mai stata una persona con problematiche, ma ha vissuto in maniera chiara, ha fatto scelte di vita ben precise, non c'è nessun elemento per ipotizzare che possa aver agito in maniera non consapevole. Era consapevole del rischio ed è successo l'inevitabile». Parole condivise dalla parte civile. La prossima udienza è stata fissata per il 16 maggio quando le parti, in base alla riforma Cartabia, dovranno essere più precisi rispetto alla richiesta della lista teste. Il calendario offre già più date: 23 maggio, 5 e 27 giugno, 3 e 11 luglio prossimo

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