Alessia Sbal, la sorella va dal camionista: «Assassino, ora chiedi scusa»

Ilaria ha guidato fino a dove abita l'investitore cercando di parlare con lui. Poi i carabinieri hanno allontanato la donna

Alessia Sbal, la sorella va dal camionista: «Assassino, ora chiedi scusa»
Alessia Sbal, la sorella va dal camionista: «Assassino, ora chiedi scusa»
di Flaminia Savelli
Venerdì 9 Dicembre 2022, 22:27 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 17:47
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Un dolore incontenibile che non ha spento il coraggio. E così ha deciso di affrontare l’uomo, il camionista 47enne ora accusato di fuga e omissione di soccorso, che ha travolto e ucciso Alessia. Giovedì sera Ilaria, la sorella della vittima, ha guidato fino al piccolo comune alle porte di Rieti e ha suonato al campanello dove l’autista del tir sta scontando gli arresti domiciliari. Lo ha chiamato più volte e davanti al silenzio ostinato, ha iniziato a gridare con tutto il fiato e la sofferenza che aveva: «Sei un assassino, chiedi scusa ad Alessia per averla uccisa. Assassino, vieni fuori a parlarmi». È stato necessario l’intervento dei carabinieri, chiamati dalla famiglia dell’uomo, per calmarla e allontanarla. 

IL COLLOQUIO

Perché Ilaria non si dà pace per ciò che è accaduto al chilometro 26 del Gra dove sua sorella, dopo una lite con l’autista del tir, è stata travolta e uccisa la sera dello scorso 4 dicembre. Come hanno accertato le indagini, il camionista dopo il diverbio è salito a bordo del tir mentre Alessia era ancora a bordo strada. Quindi l’avrebbe agganciata e trascinata per alcuni metri. La vittima non ha avuto scampo: «Non è rabbia la mia - spiega Ilaria - è solo dolore.

Volevo guardare quell’uomo negli occhi, volevo anche dargli l’opportunità di chiedere scusa a mia sorella, alla mia famiglia. Invece quel silenzio, quel suo non rispondere mi ha fatto ancora più male. È un assassino, un codardo. Ma voglio sapere che è successo a mia sorella perché molte cose non tornano. Lui ha agganciato il corpo di Alessia e l’ha trascinato per metri: come fa a dire di non averla vista? Come fa a dire di non essersene accorto?». 

Domande a cui un’inchiesta della Procura darà delle risposte. Intanto però Ilaria non si dà pace. Piange, si dispera e racconta: «Quando sono arrivata davanti casa sua, l’ho visto dalla finestra mentre cenava con la figlia e la moglie. Allora sono esplosa perchè se Alessia non c’è più, la colpa è solo sua. Nessuno può ridarmi mia sorella però ci deve essere una giustizia: Alessia è stata uccisa, è stato un omicidio. Non chiamatelo incidente». 
Escono una valanga di lacrime e di emozioni da Ilaria che intanto consola mamma Tina: «Con tutto quello che sta succedendo - spiega - io e mia mamma non siamo ancora riuscite a realizzare quello che è accaduto. Non siamo riuscite a elaborare tutte le informazioni che ci sono finite addosso. Ora però è importante che Alessia abbia giustizia e che ci sia un momento da dedicarle». 

 

I FUNERALI 

E allora la famiglia lancia un secondo appello per i funerali. Non c’è ancora una data, si attendono i termini dell’autopsia, ma mamma Tina e Ilaria stanno cercano un luogo ampio e all’aperto: «Ci piacerebbe che fosse ai Castelli, dove siamo cresciute - spiega Ilaria - ma la priorità è che sia una spazio anche aperto. Questo perché Alessia amava gli animali e quindi ci piacerebbe che possano partecipare anche i suoi amici a quattro zampe. Stiamo pensando a una giornata per ricordare tutte le cose belle che ha fatto Alessia e che era Alessia. Ce l’hanno portata via - dice ancora Ilaria - lei non c’è più ma ci siamo noi che abbiamo l’impegno intanto di capire cosa le è accaduto davvero. E poi di non dimenticarla mai». 

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