Anastasiia Alashri, fuggita dalla guerra in Ucraina e uccisa dal marito a Fano: lei lo aveva già denunciato

Il corpo della giovane mamma trovato in una valigia: lei era ospite di un amico, accoltellata mentre prendeva le sue cose

Il dramma di Anastasiia, fuggita dalla guerra in Ucraina e uccisa dal marito: lei lo aveva già denunciato
Il dramma di Anastasiia, fuggita dalla guerra in Ucraina e uccisa dal marito: lei lo aveva già denunciato
di Lorenzo Furlani
Martedì 15 Novembre 2022, 10:00 - Ultimo agg. 15:33
4 Minuti di Lettura

Quegli occhi azzurro polvere, che illuminavano un viso gentile incorniciato dai capelli rossi, si sono chiusi per sempre in un'uggiosa domenica d'autunno. Avevano visto la guerra, perché Anastasiia Alashri, 23 anni, scappava dall'Ucraina ma si è portata dietro un grumo di tensioni e conflitto domestici che proprio a Fano, dove voleva tornare a vivere, l'hanno condotta invece a una morte violenta. Quando domenica mattina si è presentata nella casa condivisa con il marito per prendere i suoi effetti personali e trasferirsi definitivamente con il bambino di 2 anni altrove, almeno tre coltellate l'hanno raggiunta al collo e al torace, togliendole il fiato e la vita. È lì, che secondo la ricostruzione dei carabinieri, ha incontrato il coniuge che aveva intenzione di lasciare.

Amrallah Mostafa Mahjoub Mosta Alashrj, 42 anni, è stato fermato alle 23 di domenica alla stazione di Bologna, dai carabinieri in collaborazione con la polizia ferroviaria, mentre verosimilmente cercava di fuggire all'estero, dopo che per una decina di ore, a Fano, erano state condotte infruttuosamente le ricerche della giovane donna, della quale in tarda mattinata era stata segnalata la scomparsa. L'egiziano era accusato di maltrattamenti in famiglia ma dopo il rinvenimento del cadavere di Anastasiia, in un campo di Belgatto, alle 4 di ieri notte, la procura della Repubblica di Pesaro ha emesso un decreto di fermo per omicidio volontario. 

È l'ennesimo femminicidio, che i carabinieri del reparto operativo di Pesaro ritengono compiuto all'apice delle vessazioni commesse dal coniuge egiziano, padre del bimbo, nell'ambito di un rapporto di coppia conflittuale e ormai deteriorato.

Anche in questo caso la tutela giudiziaria e relazionale, che la giovane ucraina aveva cercato di ottenere non è stata tempestiva e sufficiente per proteggerla.

La ventitreenne, arrivata con la famiglia in riva all'Adriatico nel marzo scorso, a maggio aveva trovato un'occupazione come cameriera all'Osteria della Peppa, nel centro storico di Fano (locale della famiglia del deputato Mirco Carloni), mentre il marito lavorava come addetto alle consegne per un pasticciere. Venerdì scorso Anastasiia, che a Fano impartiva anche lezioni di pianoforte, la sua passione, si era presentata ai carabinieri di Fano per sporgere una denuncia contro il marito, rubricata come maltrattamenti in famiglia. 

La stabilità trovata con il lavoro e la speranza di una vita indipendente l'avevano determinata a rompere il rapporto con il coniuge, più grande di lei di 19 anni. Secondo gli accertamenti, dopo l'ennesimo litigio la donna si era rifugiata con il figlio nell'abitazione di un amico e collega di lavoro. Il ristorante era il luogo in cui si sentiva più protetta e in quell'ambiente aveva confidato turbamenti e decisioni. Domenica alle 9 aveva detto all'amico, lasciandogli in consegna il bambino, che sarebbe andata nella casa presa in affitto con il marito per prelevare i suoi indumenti. Da quel momento è sparita, è stato l'amico a segnalarne ai carabinieri la scomparsa, con quel retroscena che ha fatto temere subito il peggio. In base alla ricostruzione degli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Marino Cerioni, l'egiziano avrebbe ucciso la moglie nascondendola in un trolley, caricato nel furgone della pasticceria con la borsa dei vestiti preparata dalla donna. 

Video

La valigia con il cadavere è stata abbandonata nella campagna di Belgatto, la borsa con gli indumenti in via Dal Fiume. Poi il 42enne si è diretto a Bologna dove è stato rintracciato quando ormai il mancato rientro della donna rendeva chiara la sua atroce fine agli occhi degli investigatori, che hanno proceduto di iniziativa al fermo. In tasca Amralla Alashrj aveva 4mila euro. Interrogato, dopo circa quattro ore è crollato indicando il luogo dove potevano recuperare il corpo. I militari hanno anche trovato un coltello da cucina e un taglierino che potrebbero essere stati usati nel delitto. Gli inquirenti sperano che le verifiche sulle armi, sul furgone e nell'alloggio posti sotto sequestro, possano inchiodare alle sue responsabilità il 42enne, ora richiuso nel carcere di Bologna. Forse già oggi si svolgerà l'udienza di convalida del fermo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA