Andrea Camilleri, «il manifesto funebre è pieno di errori». E il sindaco furioso litiga con i tipografi

Andrea Camilleri, «il manifesto funebre è pieno di errori». E il sindaco furioso litiga con i tipografi
Andrea Camilleri, «il manifesto funebre è pieno di errori». E il sindaco furioso litiga con i tipografi
Venerdì 19 Luglio 2019, 22:58 - Ultimo agg. 23:00
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Dopo la morte di Andrea Camilleri, sta facendo il giro del web la foto del suo manifesto funebre pieno di errori ortografici: tra accenti e punteggiatura alla rinfusa e refusi evidenti, sta facendo discutere il manifesto di lutto cittadino collocato ieri accanto alla statua del commissario Montalbano a Porto Empedocle (Agrigento).

Un manifesto collocato per conto dell'amministrazione comunale e rifatto per ben tre volte: la foto della prima versione, con refusi ed errori, ha fatto il giro del web. E il sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina, che ieri era a Roma, non ha preso bene la questione: «Sono indignata, è un'operazione per buttare fango su Porto Empedocle e in un momento tanto delicato di dolore per la mia città, per la nazione e l'umanità tutta
».




«C'è una campagna denigratoria in atto ma non potrà scalfire l'immagine di Porto Empedocle e di quello che questa città è stata per Camilleri. Sono stati errori tipografici - ha spiegato il sindaco - e mi dicono che il tipografo, fortemente turbato, non è riuscito a controllare la bozza del manifesto. Stigmatizzo questa macchina del fango ad opera di leoni di tastiera e avrò modo di valutare un'azione giudiziaria. È un'operazione veramente meschina». 

I TIPOGRAFI: "BOZZA CE L'HA INVIATA IL COMUNE" Ma i tipografi della tipografia Bulone, al Corriere della Sera, hanno smentito la versione del sindasco:
«Abbiamo ribattuto la bozza inviataci dal funzionario comunale.
Prima di farli affiggere abbiamo inviato la nuova bozza tramite Whatsapp all’impiegata comunale che ci ha dato nuovamente l’ok: noi non abbiamo colpe
», le parole di Maurizio Bulone. Quanto al fatto che gli errori fossero evidenti, il titolare ribatte: «Non sono un analfabeta, qualche errore c’era ma mi sembrava insignificante».
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