Lutto nel mondo dell'imprenditoria. Si è spento, in seguito a un malore improvviso in azienda, Andrea Riello. Classe 1962, già presidente di Confindustria Veneto e amministratore delegato di Riello Sistemi, l'imprenditore sarebbe stato stroncato da un infarto mentre si trovava in un suo stabilimento a Minerbe, nel veronese. Nato a Venezia, Riello si era laureato a 23 anni in Economia aziendale all’università Ca’ Foscari, per poi trasferirsi a Bruxelles e Londra, dove si era specializzato in management internazionale. Lascia un gruppo con 500 dipendenti all'attivo. Il cordoglio del governatore del Veneto Luca Zaia: «La notizia della morte improvvisa di Andrea Riello mi colpisce e mi addolora profondamente. Era un uomo e un imprenditore di grande valore e visione, capace di creare un’impresa leader nel suo settore. Era sempre con il sorriso».
Da tempo Andrea Riello guidava una delle aziende di famiglia specializzata nel settore delle macchine utensili.
L'impero Riello è stato avviato dal padre Pilade. Prima della pandemia la family company Riello fatturava complessivamente 380 milioni di euro l'anno. Oggi è proprietaria di una trentina di filiali commerciali distribuite tra Europa, America, Asia, Cina e Russia. «Ci sono notizie che non vorresti mai sentire e la scomparsa di Andrea Riello è una di quelle. Ci legava un sentimento di stima e di amicizia e il fatto che sia venuto a mancare, così all'improvviso, mi lascia totalmente sgomento e pieno di dolore», così il presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro. «La prematura scomparsa dell’imprenditore Andrea Riello è un dolore che ci colpisce tutti. Sono vicino alla famiglia e ai parenti, ai quali faccio le mie più sentite condoglianze. Verona ha perso un uomo d’impresa, che insieme al padre e ai fratelli ha fatto la storia industriale del nostro territorio», ha dichiarato il sindaco di Verona Federico Sboarina. «Apprendo con tristezza la notizia della scomparsa improvvisa di Andrea Riello. Sono vicino ai suoi cari. Un grande dispiacere», ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta.