Andrea Scanzi, 47 anni, non aveva diritto ad anticipare la vaccinazione anti-Covid, ma il giornalista aretino non ha commesso reati. Per questo la Procura di Arezzo ha chiesto l'archiviazione per la vicenda della dose di AstraZeneca che gli è somministrata nel tardo pomeriggio del 19 marzo scorso all'hub vaccinale allestito al Centro Affari e Fiere della città toscana. Il caso fu reso noto dallo stesso Scanzi: «Ho fatto il panchinaro del vaccino», scrisse sui social, suscitando immediate polemiche e critiche con l'accusa al giornalista aretino di aver saltato la fila. Non aveva prenotazione ed aveva chiesto, dopo essersi consultato con il suo medico di famiglia, di essere chiamato come riserva in quanto caregiver della madre. Dopo le verifiche interne alla Asl, il successivo 22 marzo la Procura aprì le indagini.
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Il sostituto procuratore Marco Dioni ha scritto nella richiesta di archiviazione che all'epoca in cui avvenne la somministrazione, Scanzi non rientrava in alcuna categoria vaccinale e dunque non aveva diritto ad anticipare la dose.