Gli accertamenti eseguiti dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Civitavecchia, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno consentito di individuare nel responsabile del procedimento delle procedure di evidenza pubblica colui che scientemente aveva invitato a partecipare più società che, sebbene formalmente distinte, sapeva essere, di fatto, riconducibili a un unico imprenditore. L'uomo era a conoscenza dunque che le offerte provenivano in realtà da un unica persona che in questo modo si sarebbe assicurato l'appalto. Il funzionario infedele, peraltro, al fine di nascondere i fatti illeciti di cui si era reso responsabile, ha nascosto la documentazione relativa alle procedure, simulandone lo smarrimento, e costringendo, così, i Finanzieri a perquisire, su disposizione del Sostituto Procuratore titolare delle indagini, gli uffici del Comune di Ladispoli. Al termine delle attività è stato rinvenuto il carteggio degli appalti di interesse.
In particolare, l'imprenditore arrestato aveva costituito cinque diverse società, di fatto gestite e amministrate in prima persona, ma formalmente intestate ai due figli - poco più che maggiorenni - alla moglie, alla madre ottantenne, nonché a un suo dipendente, con mansioni di operaio.
Al vaglio degli inquirenti ancora diverse gare di appalto, indette da altri Enti pubblici sul territorio nazionale, in cui lo stesso imprenditore avrebbe partecipato seguendo lo stesso schema illecito. Infatti, solo a Civitavecchia, i Finanzieri della locale Compagnia hanno accertato complessivamente la turbativa di ben 16 gare relative ad appalti pubblici indette da otto Comuni per un valore complessivo, a base d'asta, di 4.200.000 euro. Al termine dell'operazione sono state denunciati altri tre imprenditori e un professionista per gli stessi reati.