È stata proprio lui a decidere di cambiare la rotta, tra la Sardegna e la Sicilia, per evitare la perturbazione che stava colpendo il Mediterraneo occidentale. «Sapevamo di questo fronte fin dalla partenza e gli aggiornamenti meteo lo hanno confermato. La mia scelta - dice Panconi - è stata quella di prendermi mezza giornata in più di viaggio ma soffrire soltanto per un breve tratto di mare, quello tra la Sicilia e la Sardegna, in modo poi da trovarci a ridosso dell'isola in attesa che la tempesta si attenuasse».
Ma la deviazione ha anche avuto un risvolto positivo.
Quando nave Dattilo è arrivata nei pressi di Olbia, infatti, due motovedette della Guardia Costiera, d'intesa con la prefettura di Sassari, hanno portato a bordo della nave giochi per bambini, peluche, fogli e matite per disegnare. «Un modo per tenere impegnati i più piccoli e distrarli il più possibile nella lunga traversata» dice Panconi. E pur essendo abituati a questo tipo di missioni - la Dattilo, da sola, ha salvato oltre 40mila persone nel Mediterraneo - per gli uomini a bordo stavolta è stato diverso. «Il viaggio è stato lungo anche per noi - racconta Panconi - e così abbiamo dovuto tirare fuori tutta l'inventiva e la fantasia che avevamo per farli sentire più spensierati possibile». Di fatto i migranti sono stati «coccolati e coinvolti» con il cibo, la compagnia. E come è finita? «Con canti e balli a bordo» sorride il comandante che poi torna serio. «Soprattutto, gli abbiamo fatto capire che sarebbe andato tutto bene, che li avremmo portati a casa, senza problemi». E ora che è finita? «Siamo in attesa di ordini ma siamo pronti a riprendere la nostra attività. Per ora siamo contenti. Perché salvare vite - conclude Panconi - è il lavoro più bello del mondo».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout