Architetto ucciso nella sparatoria al bar: il funerale pagato dagli amici

Architetto ucciso nella sparatoria al bar: il funerale pagato dagli amici
Architetto ucciso nella sparatoria al bar: il funerale pagato dagli amici
di Patrizia Pennella
Mercoledì 10 Agosto 2022, 08:11 - Ultimo agg. 14:04
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Una bambina rimasta senza padre e un funerale pagato dagli amici. Quello che il killer ha lasciato sul pavimento della veranda del bar del Parco è anche il dolore di una ragazzina che il padre accudiva come una principessa. E che in questi giorni vive a Penne, con la madre, una giovane donna brasiliana con cui Walter Albi aveva avuto una relazione e che la protegge come può. Una bambina che in questo momento si trova ad affrontare anche lo choc di non poter salutare per l'ultima volta il suo papà, assassinato a sangue freddo.

A cinque giorni dall'autopsia, infatti, la Procura della Repubblica non ha ancora rilasciato il nulla osta che consente di consegnare il corpo alla famiglia e quindi di svolgere tutte le pratiche civili che sono necessarie per poi procedere allo svolgimento del funerale. Del quale, in assenza di altri congiunti, si stanno facendo carico proprio gli amici, quelli più recenti e quelli d'infanzia, mentre sarà il comune di Francavilla ad occuparsi della tumulazione nel cimitero cittadino. Perché Albi, pur avendo vissuto a Pescara per tanti anni, da qualche tempo era tornato a risiedere sulla costa chietina, dove aveva casa proprio con la figlia. E' quindi possibile che la cerimonia funebre non si svolga a Francavilla, ma a Pescara, dove Albi era molto conosciuto.

Da ragazzo è cresciuto nella zona di Villa Fabio: con molti degli amici di un tempo aveva mantenuto contatti, anche se non frequentissimi e qualche volta aveva anche partecipato alle cene organizzate in periodo pre Covid.

Ci sono poi le frequentazioni più recenti, che raccontano di un uomo simpatico, allegro, un "mammo" per quella bambina che a lui si appoggiava molto. E' proprio la ragazzina l'unico parente stretto di Albi ed ovviamente non è in condizioni di organizzare la cerimonia funebre per il suo papà. Per questa ragione alcuni amici si sono uniti e hanno deciso di provvedere. Resta però il nodo del nulla osta, che teoricamente potrebbe essere collegato anche a questioni burocratiche relative proprio alla difficoltà collegata alla minore età dell'unico congiunto. Tecnicamente, però, il sequestro della salma è collegato ad esigenze di giustizia ed appare quanto meno anomalo che, ad esame autoptico concluso venerdì pomeriggio, ad oggi il corpo dell'architetto non sia stato ancora reso disponibile per i funerali. E' sempre possibile che il pool magistrati che sta conducendo l'indagine intenda disporre ulteriori accertamenti all'esito di altre attività investigative in corso. Ma anche questo aspetto, come altri collegati all'inchiesta, è coperto dal più stretto riserbo.

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