Aveva già sparato altre volte il 34enne omicida di Ardea. Colpi di pistola rivolti in aria, che erano stati segnalati. La testimonianza arriva direttamente dal presidente del Consorzio di via di Colle Romito ad Ardea, Romano Catini, a poche ore dalla strage in cui l'uomo ha ucciso due bambini e il nonno e si è barricato in casa. «Era arrivato qui da pochi mesi e da subito aveva creato problemi al consorzio - racconta Catini - Alcune volte era già capitato che l'uomo uscisse di casa e sparasse in aria. Avevamo segnalato la cosa ma non si era capito se avesse un'arma vera o una scacciacani».
Ma com'è il Consorzio di via Colle Romito teatro della tragedia? Un quartiere che è un "paese", un paradiso immerso nel verde per i romani che decidono di lasciare il caos della metropoli e trasferirsi per l'estate a due passi dal mare.
«Su così tante famiglie - racconta il presidente del consorzio, Romano Catino -, abbiamo avuto problemi solo con una quarantina di famiglie. Tra queste c'è anche quella dell'omicida. Abbiamo segnalato diverse volte le persone perché disturbavano il quartiere durante la notte o perché abbandonavano rifiuti fuori casa».
La villa dove si è barricato l'omicida si trova nella parte alta del consorzio, quella più interna. «Con il passare del tempo abbiamo dovuto destinare una persona della vigilanza alla supervisione esclusiva di quell'abitazione - rivela lo stesso Catino -. Non sappiamo di cosa vivano e che lavoro facciano in quella famiglia, ma ad insospettire sono anche le auto di grossa cilindrata che avevano a disposizione».
«Mai mi sarei aspettato un episodio del genere in un quartiere come Colle Romito», spiega il vicesindaco di Ardea, Morris Orakian, raggiunto dalla notizia mentre si trovava lontano da casa. Sorto ufficialmente nel 1976, il centro residenziale è diventato ben presto un vero 'paesè con parchi, pinete, bar e supermercati. Un «paradiso terrestre», come lo amano descrivere i residenti, lontano dal frastuono della Capitale.