Un impatto devastante quello tra il Fireline 58 e una barca a vela ieri all'Argentario. Molto probabilmente l'imbarcazione con a bordo 4 danesi, aveva inserito il pilota automatico, ed è stato impossibile evitare l'impatto con la barca a vela di 14 metri. L'ha squarciata senza spezzarla, colpendola sulla poppa sinistra, ma nell'incidente è morto Andrea Coen, 58enne romano: il suo corpo è stato estratto dall'elica soltanto dopo le 5 del mattino.
Anna Claudia Cartoni, chi è la donna dispersa
Continuano invece le ricerche della moglie del capitano della barca a vela: Fernando Manzo. La donna è stata risucchiata dall'acqua dopo l'impatto. «L’ho vista scomparire - dice piangendo - È affogata sotto ai miei occhi, non sono riuscito a salvarla. Un attimo e non c’era più». Sua moglie Anna Claudia Cartoni è stata inghiottita dalla barca a vela e dall’acqua dopo lo scontro con il grosso motoscafo. Le ricerche sono proseguite per tutta la giornata.
La passione per la ginnastica artistica
Sessanta anni, romana, Anna Claudia è la donna scomparsa ieri nei pressi dell'Isola del Giglio. Al timone della barca a vela c'era suo marito, l'imprenditore Fernando Manzo, titolare della "Bioimpresa". E ora proprio lui non riesce a darsi pace. È ricoverato all’ospedale di Grosseto. Ha ferite profonde alle gambe, ma guarirà. Ma della moglie ancora nessuna traccia.
Laureata in scienze motorie, Cartoni è diventata tecnico federale di ginnastica artistica: cresciuta nella Ginnastica Flaminio, società pluripremiata affiliata alla Fgi e appartenente al polisportiva Lazio. Sotto la sua guida, si legge sul sito della Federazione, Maria Teresa Gargano vince il bronzo agli Europei di Amsterdam 2004 e nello stesso anno partecipa alle Olimpiadi di Atene.
Le guardie costiere stanno cercando il corpo, di cui ancora non c'è traccia, e il cordoglio per la tragedia che ha travolto quella che era soprattutto una mamma eroina.
Il commento della Federazione
«Siamo sconvolti - commenta il presidente della Federazione, Gherardo Tecchi -. Viene a mancare un pilastro della nostra Federazione, un'impiegata modello. Il suo lavoro, svolto con dedizione, serietà e tanta passione, era fondamentale per il nostro funzionamento. La sua esperienza a bordo pedana era un valore aggiunto, e il suo spirito positivo irradiava tutti noi di energia. Ci mancherà tanto».
Vita priva e professione
Una laurea in scienze motorie, impegnata nel mondo dello sport, tecnico federale e giudice internazionale di ginnastica artistica, Anna Claudia, aveva una figlia di 20 anni, Irene, con una grave disabilità. A lei, Anna e il marito hanno dedicato tutta la vita. Per lei Anna aveva anche scritto un libro, "Irene sta carina. Una vita a metà", edito da Harpo Editore.
Centosessanta pagine per raccontare le difficoltà di un'esperienza con un figlio disabile, ma difficoltà alle quali lei non si era mai arresa e anzi aveva cercato di trainare la figlia nello sport.
«Mi sento una mamma diversa da tutte le altre - aveva scritto - impegnata a comprendere quale possa essere il mondo di una figlia che non possiede la parola, intenta a capire le sue necessità soprattutto attraverso un linguaggio non verbale, fatto di segnali impercettibili. Una mamma che deve fare i conti con speranze frustrate, angosce, diritti negati e rimpianti, senza però nessuna commiserazione, recriminazione o rancore». Ora il pensiero per chi conosceva Anna Claudia va a lei ma anche alla giovane Irene.