Argentina, sette tentativi di chiamate satellitari dal sottomarino disperso

Argentina, sette tentativi di chiamate satellitari dal sottomarino disperso
Domenica 19 Novembre 2017, 09:16 - Ultimo agg. 20 Novembre, 16:26
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Sono sette i tentativi di chiamate satellitari emessi dal sottomarino argentino Ara San Juan, scomparso al largo della Patagonia quattro giorni fa con a bordo 44 membri dell'equipaggio. Secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa argentino, le chiamate inviate dal sottomarino sono durate tra i 4 e i 36 secondi e sono state ricevute tra le 10.52 e le 15.42 senza però agganciare la base della Marina. «Abbiamo ricevuto sette segnali di telefonate satellitari che provengono dal sottomarino San Juan - ha scritto il ministro della Difesa argentino, Oscar Aguad su Twitter - stiamo lavorando sodo per individuare il sottomarino e siamo vicini alle famiglie dei 44 membri dell'equipaggio, che presto potrebbero riabbracciare i loro cari».

L'ultimo contatto radio del sottomarino risale a mercoledì scorso. Da allora è stata persa ogni comunicazione. Le ricerche, avviate con l'ausilio di imbarcazioni e aerei, non hanno ancora dato alcun esito positivo. Nel comunicato diramato ieri sera, il ministero della Difesa argentino sottolinea che i tentativi di comunicazione «indicano che l'equipaggio sta cercando di stabilire un contatto» con le basi navali. Enrique Balbi, portavoce della Marina, ha dichiarato alla televisione pubblica che la forza e l'altezza delle onde dell'Oceano Atlantico potrebbero indebolire il segnale proveniente dal sottomarino. Le sue ultime coordinate, ha fatto sapere il ministero della Difesa argentino, lo individuavano nel Golfo San Jorge, 240 miglia nautiche (432 chilometri) al largo della costa, nel sud-est della penisola di Valdes, a circa 1.300 chilometri a sud di Buenos Aires. Il sommergibile, 65 metri di lunghezza e 7 di diametro, partito dalla base navale di Ushuaia, era diretto alla base di Mar del Plata, dove, secondo quanto previsto, sarebbe dovuto arrivare tra oggi e domani.

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