AstraZeneca, morti dopo il vaccino, le autopsie: nessuna correlazione

AstraZeneca, morti dopo il vaccino, le autopsie: nessuna correlazione
AstraZeneca, morti dopo il vaccino, le autopsie: nessuna correlazione
di Giuseppe Scarpa
Mercoledì 17 Marzo 2021, 07:00
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Siracusa, Gela, Trapani, Catania, Napoli, Biella e Roma. Sette città in cui sono morte dopo la somministrazione di AstraZeneca otto persone. Tuttavia ad oggi nessun decesso può essere attribuito al vaccino. Le morti di un bidello di 58 anni e di un insegnante di 62 anni nel capoluogo campano sono dovute a cause naturali. Stessa sorte per un professore di musica 57enne di Biella e di un carabiniere 54enne a Trapani.

Insomma la dipartita dopo l’assunzione del medicinale anti covid è da considerarsi casuale. In altri termini sarebbero morti a prescindere da AstraZeneca. Per quanto concerne i casi che si sono verificati a Siracusa con il sottufficiale di Marina 43enne, a Catania con un poliziotto 50enne e a Gela con un insegnate di 37 anni, non vi è ancora il definitivo risultato dell’autopsia.

In queste tre vicende i medici legali attendono l’esito di alcuni esami per stabilire se vi sia stato il nesso di causalità. Ossia una rapporto tra l’inoculazione del farmaco e la morte. 

Tutte le procure indagano per omicidio colposo. Nella maggior parte dei casi a carico di ignoti.  Anche a Roma ieri è stato aperto un fascicolo in relazione alla morte di Stefania Maccioni, 51enne insegnante di Cerveteri. Ma l’iscrizione del reato è, come spiegano i pm, un atto “dovuto”. È indispensabile per poter autorizzare tutta una serie di verifiche, esami, ispezioni. Non rappresenta di per sé un’accusa. In questo frangente si distingue, in parte, la procura di Siracusa ma solo perché ha iscritto nel registro degli indagati Lorenzo Wittum, l’ad di AstraZeneca Italia.  

A Biella si è svolta l’autopsia sul corpo di Sandro Tognatti, il professore di clarinetto 57enne deceduto domenica a 17 ore dalla prima dose di AstraZeneca: secondo le prime indiscrezioni, non sarebbero emerse indicazioni tali da collegare la morte alla vaccinazione, anche se gli inquirenti sul punto sono molto cauti. A fornire ulteriori risposte saranno gli esami istologici i cui risultati arriveranno nei prossimi giorni. Ieri, comunque, i carabinieri del Nas hanno continuato con il sequestro del lotto collegato al decesso dell’uomo, l’ABV5811: altre 753 dosi sono state acquisite dai militari negli hub vaccinali di Bari e Barletta-Andria-Trani.  

Anche Annamaria Mantile, insegnante 62enne del Vomero, non è morta come si sospettava, per le conseguenze della vaccinazione antiCovid praticata il 27 febbraio, quattro giorni prima del decesso. L’evento tragico e inaspettato, vista la buona salute di cui godeva la professoressa, è stato invece causato da un infarto intestinale.

Per quanto concerne Vincenzo Russo, collaboratore scolastico di 58 anni, morto il 10 marzo dopo due giorni dall’assunzione di AstraZeneca, i medici legali del secondo Policlinico di Napoli non hanno riscontrato alcuna relazione con l’inoculazione del farmaco.

Anche gli esami autoptici sul maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, 54 anni, morto a metà febbraio, 48 ore dopo la somministrazione anti covid, non hanno fatto emergere correlazioni tra la vaccinazione e il decesso. 

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Nel frattempo in Sicilia, la procura di Gela ha aperto un fascicolo sul caso di un’insegnante di 37 anni colpita da trombosi ed emorragia al cervello e di cui è stata dichiarata la morte cerebrale. La procura ha sequestrato le cartelle cliniche e la documentazione inerente il vaccino. Undici giorni prima, infatti, la donna aveva ricevuto la prima dose di AstraZeneca. «La paziente - come hanno spiegato i sanitari - a quanto sembra non aveva malattie pregresse». 

Intanto oggi, a Catania, si terranno i funerali di Stefano Paternò, il sottoufficiale di 43 anni deceduto una settimana fa nella sua abitazione di Misterbianco, sedici ore dopo aver ricevuto anche lui la prima dose di vaccino AstraZeneca. Secondo l’avvocato della famiglia bisognerà «attendere una ventina di giorni» prima di avere maggiori chiarezze sulle cause del decesso. Infine la Procura di Messina, che indaga sulla morte di Davide Villa, il poliziotto deceduto il 7 marzo, 12 giorni dopo la dose del vaccino AstraZeneca, ha disposto una nuova consulenza, anche per capire che terapie sono state somministrate al paziente dopo l’insorgere della trombosi. 

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