Atac, record di 104 e falsi malati in campeggio: via ai controlli a tappeto

Atac, record di 104 e malati in campeggio: via ai controlli a tappeto
Atac, record di 104 e malati in campeggio: via ai controlli a tappeto
Mercoledì 28 Agosto 2019, 09:29 - Ultimo agg. 28 Febbraio, 11:55
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Dopo aver beccato dipendenti che falsificavano perfino il certificato medico dei figli o altri ancora che utilizzavano i giorni di permesso della legge 104 per andare in vacanza in Calabria (avranno pensato: con questo caldo...), l'Atac ha appena varato una stretta per cercare di ridurre uno dei mali storici dei trasporti romani, l'assenteismo dei dipendenti che continua a veleggiare a livelli record: basti pensare che un lavoratore su quattro (2.888 su 11.346, secondo un report del 2018) ha in tasca la licenza per assistere un famigliare invalido, mentre la media nazionale nel settore privato è del 3,15%. Otto volte di meno. Non è un tarlo che riguarda solo l'azienda della mobilità romana, anche all'Ama i numeri non sono poi così diversi e lo stesso può dirsi dei dipendenti del Comune di Roma.

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All'Atac ora si sta cercando di intervenire. Una circolare firmata dalla direzione del Personale il 12 agosto ha avviato un monitoraggio serrato sia sui certificati pediatrici dei figli dei dipendenti che sui permessi 104, che permettono di assentarsi per aiutare un parente disabile. Tutela sacrosanta, ovviamente, per chi ne ha effettivamente diritto, ma che nella società comunale ha raggiunto da anni numeri ampiamente fuori parametro, a meno di epidemie nelle famiglie di autisti e macchinisti.

LE ISPEZIONI
Anche per questo sono stati intensificati, già da inizio estate, i controlli sugli assenti. C'è chi è stato trovato «malato» ma al campeggio in Abruzzo, altri ancora erano sempre «indisposti», naturalmente, ma alla casa al mare. D'altronde può capitare la febbre anche quando si è andati a caccia di tintarella, no? Magari subito dopo il periodo di ferie... Oltre alle ispezioni, il direttore delle Risorse Umane, il manager Cristiano Ceresatto, ha inoltrato a tutti i beneficiari della legge 104 una disposizione che chiede, a partire dal primo settembre, di compilare un «nuovo modulo» con «una serie di informazioni che è necessario fornire allo scopo di confermare l'esistenza dei requisiti richiesti dalla normativa vigenge per la legittima fruizione dei permessi ex legge 104 e, nel contempo, di consentire ad Atac la verifica degli stessi». Ai dipendenti verrà quindi chiesto di dichiarare che «nessun altro familiare» beneficia della 104, che la persona assistita «non è ricoverata a tempo pieno», se «il disabile risiede ad oltre 150 km», «se l'assistito è il figlio, che l'altro genitore benefici dei permessi alternativamente» all'interessato. Su tutte queste dichiarazioni, si procederà poi alle «verifiche».
 


Altra novità: dopo il caso dei dipendenti che falsificavano i certificati di malattia dei figli per restare a casa - sette licenziati e denunciati con l'accusa di truffa, come ha svelato Il Messaggero - l'azienda ora ha chiesto di spedire tutti gli attestati medici «entro 2 giorni» dal rilascio, sempre per controllare in tempo.
Sulla lotta agli assenteisti, l'ad di Atac Paolo Simioni ha il sostegno pieno della sindaca Virginia Raggi, che proprio la settimana scorsa ha ricordato il licenziamento di 19 dipendenti, tra cui un drappello di assenteisti. «Non facciamo sconti», ha detto Raggi. Ai sindacati naturalmente la stretta piace poco: «Vogliono toglierci tutto, ricordiamo che la 104 è una legge dello Stato», è il commento di Claudio De Francesco, segretario della Faisa Sicel.

Lorenzo De Cicco
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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