Alba, bambino di 11 anni investito da un’auto: è grave
Investita all’asilo un anno fa, maestra indagata per lesioni
Indagano i carabinieri e la posizione dell'ultima persona che ha utilizzato la macchina, il fratello di una delle titolari dell'asilo, è al vaglio degli inquirenti. L'uomo potrebbe essere indagato per lesioni personali stradali gravissime. L'incidente poco prima delle 11: l'auto, una Toyota Land Cruiser, è parcheggiata su un piazzale in pendenza proprio davanti alla scuola, in corso Torino 54. Ad un certo punto, forse per un guasto, forse perché non è stata messa correttamente in sicurezza, scivola lungo la strada in pendenza.
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Dietro al suv c'è la piccola Chiara - il nome è di fantasia - insieme ad altri bambini. Hanno tutti due anni o poco più e non si accorgono della grossa macchina che sta per arrivare addosso a loro. Ignari, non provano nemmeno a spostarsi e così vengono investiti. La piccola riporta un trauma cranico, toracico e diverse contusioni. Viene portata in sala operatoria per un delicato intervento neurochirugico. Al momento la prognosi resta riservata. Due degli altri tre bimbi sono rimasti feriti e sono portati dal 118 all'ospedale con alcune contusioni. «Ô stato un incidente, una fatalità», dice una delle titolari dell'asilo.
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L'auto che ha travolto i bimbi è di suo padre e l'ultimo ad averla utilizzata è stato suo fratello, che collabora con l'istituto. «Siamo molto scossi - aggiunge - Quei piccoli sono nostri alunni». Ora il suv è sotto sequestro. E i carabinieri, coordinati dal magistrato Laura Ruffino, stanno cercando di risalire alle cause dell'incidente e di stabilire se ci sono delle responsabilità soggettive.
Questa mattina, i militari hanno effettuato un lungo sopralluogo all'esterno dell'asilo e hanno raccolto le testimonianze di chi ha assistito all'incidente, ma non ha potuto fare nulla per fermare la corsa della Toyota Land Cruiser. Ora rimane da stabilire se a causare la tragedia sia stato un guasto tecnico dell'auto che non poteva essere previsto oppure una disattenzione. E, se così fosse, potrebbe costare molto cara a chi si è messo ai comandi dell'auto l'ultima volta prima dell'incidente.