Balestra, incidente con il bus: «Ho visto la morte in faccia, sono vivo per un miracolo»

Renato Balestra (foto esclusiva di Rino Barillari)
Renato Balestra (foto esclusiva di Rino Barillari)
di Alessia Marani
Martedì 1 Aprile 2014, 08:20
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Ho visto la morte in faccia, non mi sono sentito pi le gambe, tutto intorno a me vetri che saltavano e quel vento che mi ha avvolto per istanti che mi sono sembrati eterni. Sono vivo per miracolo e per questo stamani ho acceso un cero alla Madonna». Renato Balestra, il maestro romano della Haute Couture, racconta con un filo di voce la disavventura che gli è capitata domenica sera in Corso Vittorio Emanuele II.



LA DINAMICA

Mentre apriva lo sportello per mettersi alla guida della sua Mercedes parcheggiata sul marciapiede è sopraggiunto alle sue spalle un autobus dell’Atac che ha sfiorato la carrozzeria, piegando lo sportello, mandando in mille frantumi il finestrino e i vetri della porta centrale del mezzo stesso. «Uno spavento enorme - aggiunge Balestra - questione di pochi centimetri e quel gigante mi avrebbe travolto. Ne sono uscito illeso, ma lì per lì non mi sono nemmeno reso conto bene del pericolo che ho corso. Ancora adesso sono choccato». Lo stilista era stato a cena alla trattoria “Da Luigi” con alcuni amici, tra cui Renato Chiaro, il personal trainer protagonista fino a poco tempo fa della trasmissione “Uomini e donne” e la sua compagna, Marina Carnevale, e altre due persone.



LA PAURA

«Un amico - continua Balestra - mi aveva chiesto un passaggio a casa. Lui era già salito in auto. Io stavo aprendo lo sportello. È vero, avevo parcheggiato in un’area non autorizzata e per questo ho pagato pure la multa, ma quell’autobus viaggiava a una velocità spaventosa e oltre la linea bianca che delimita la carreggiata. Si è materializzato dietro di me come un lampo. Se fossi stato solo un centimetro più all’esterno, non starei qui a raccontarlo». Era quasi la mezzanotte, alle due sono arrivati i vigili urbani per constatare l’accaduto. «C’erano altri incidenti con feriti in zona e per questo abbiamo dovuto aspettare - ricorda ancora lo stilista -. Nel frattempo i miei amici mi hanno rincuorato. Chi tra i passanti mi ha offerto un bicchiere d’acqua, qualcuno mi ha portato pure qualcosa di più forte, un amaro credo, dal ristorante e una sedia. Devo ringraziarli. Pensare che poco prima avevo salutato un altro amico che era stato appena avvisato di un cugino finito in coma all’ospedale. Insomma, una serata davvero storta». Ieri mattina per Balestra un appuntamento importante: «C’è tutta la collezione da presentare in Azerbaigian da finire - conclude - e quindi a denti stretti mi sono messo all’opera. Del resto noi del mondo della moda siamo abituati a lavorare come soldati, con spostamenti di ore in aereo e ritmi pesanti. Ma se solo ripenso all’altra sera, mi sento mancare».



IL TESTIMONE

Alla guida del bus della linea 40, c’era una giovane donna, Emanuela T. Sul posto è arrivato anche un ispettore dell’Atac per verificare il danno. Quindi la polizia di Roma Capitale che ha messo a verbale la dinamica dell’incidente. «È paradossale - racconta Renato Chiaro, tra i testimoni - ma per Balestra che è un sarto, avere salva la vita è stata una questione di centimetri. Ci eravamo appena salutati, ho sentito un gran botto perché quel pullman che correva come un pazzo prima di agganciarsi allo sportello, ha preso in pieno delle piante. Renato era diventato un lenzuolo, come pietrificato. Nella sfortuna, è andata bene».