Balletto di Jerusalema, prosciolta la marinaia: «È un giorno bellissimo»

Balletto di Jerusalema, prosciolta la marinaia: «È un giorno bellissimo»
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 3 Febbraio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 4 Febbraio, 08:30
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Ha a stento trattenuto le lacrime quando ieri il suo avvocato le ha comunicato che il giudice dell'udienza preliminare del tribunale militare di Napoli l'ha prosciolta da ogni accusa. Lei è il tenente di vascello protagonista del celebre balletto, sulle note della hit dello scorso anno Jerusalema, messo in scena nella Scuola sottufficiali di Taranto nell'estate 2020 dai giovani volontari della Marina che avevano appena prestato giuramento. Il video divenne subito virale sul web raccogliendo le simpatie del popolo social. La giovane tenente di vascello era stata dapprima censurata dai vertici della Marina militare che avevano aperto contro di lei un procedimento disciplinare interno per aver leso l'immagine delle Forze armate, poi - indipendentemente dai voleri ministeriali - si era attivata direttamente la Procura militare accusando la donna, insieme ad un sottufficiale, di «concorso in disobbedienza continuata pluriaggravata». Ieri il gup militare di Napoli ha deciso di prosciogliere la marinaia e il sottufficiale dalle accuse con la formula più ampia ritenendo che «il fatto non sussiste», ma non è detta l'ultima parola perché il pubblico ministero potrebbe comunque impugnare la sentenza e chiedere che il processo vada avanti.

«Le avevo detto - racconta l'avvocato del tenente, Giorgio Carta - che c'era una possibilità su mille che potesse arrivare un proscioglimento, ma fortunatamente è stato da subito compreso che la mia assistita non ha fatto nulla di male, anzi». Anche per questo quando il legale ha telefonato alla donna per comunicarle la notizia, il tenente a stento ha trattenuto tutte le emozioni che stipava dentro di sé da un anno e mezzo. «Non ci credo - ha risposto - è un giorno bellissimo, voglio tornare a vivere senza più questo peso sulla mia vita e sulla mia carriera». La marinaia non presta più servizio a Taranto da tempo, ma si è trasferita al Nord per stare più vicina a sua figlia. Tante emozioni contrastanti in questo anno e mezzo: dalla celebrità improvvisa alla inaspettata censura delle autorità militari. Famoso il filmato di quel 6 agosto: in sottofondo il tormentone di Master Kg, poi nel cortile della Scuola di Taranto appare il tenente in uniforme bianca con tanto di sciabola e sciarpa azzurra iniziando le figure di ballo che prevedono di muovere i piedi battendo le punte a terra in maniera alternata e, infine, tutti gli allievi - come un unico corpo di ballo - che all'unisono eseguono le stesse mosse.

Una moderna parata. Ora però la donna deve attendere ancora per gioire perché, alla bella notizia arrivata ieri, potrebbe sopraggiungere l'appello alla sentenza della procura militare per chiedere di celebrare comunque il processo e continuare quindi il calvario che la donna sta vivendo in questi mesi. «Non voglio esagerare - spiega l'avvocato Carta - ma di sicuro quel video ha rappresentato un'operazione simpatia per la Marina in un momento così duro. Magari poteva essere premiata anziché essere messa in stato d'accusa. In altri Paesi trovate simili sono studiate proprio per mostrare quanto gli apparati militari siano vicini ai cittadini». 

Video

La procura militare di Napoli, territorialmente competente, aveva aperto il procedimento penale per disobbedienza. Secondo l'accusa, la donna non avrebbe obbedito agli ordini del comandante di reparto, attinenti al servizio e alla disciplina. Parallelamente è in corso il procedimento disciplinare avviato dalla Marina, sospeso in attesa delle decisioni della procura. Ora che è giunto il proscioglimento l'avvocato Carta si augura che tutto finisca qui. «È stata una pubblicità positiva - spiega il legale del tenente - speriamo che la Marina non prosegua oltre nella sua iniziativa perché l'immagine delle Forze armate ne é uscita tutt'altro che screditata». La giovane tenente si augura che il balletto, soprattutto quello giudiziario, possa finire con la sentenza di ieri. 

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