Occupa il sedile sul bus con la borsa per non far sedere la bimba di colore: denuncia su Fb

Occupa il sedile sul bus con la borsa per non far sedere la bimba di colore: denuncia su Fb
Occupa il sedile sul bus con la borsa per non far sedere la bimba di colore: denuncia su Fb
Venerdì 8 Novembre 2019, 14:39 - Ultimo agg. 16:26
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Ad Alessandria,  comune italiano di 93 637 abitanti in Piemonte, una signora di 60 anni avrebbe occupato il sedile dell'autobus con la sua borsetta per non far posto a una bambina di colore di 7 anni. L'episodio di razzismo è stato denunicato con un lungo post su Facebook dal consigliere comunale Vittoria Oneto. Proprio l'intervento del consigliere ha poi permesso alla piccola di sedersi.

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Il racconto. «Ho preso l'autobus per tornare a casa. Pochi posti a sedere. Io rimango in piedi. Salgono una mamma con due bambini. Lei si appoggia in uno spazio largo col passeggino e la bambina di circa 7 anni prova a sedersi in un posto vicino ad una signora di circa 60 anni che aveva appoggiato la sua borsa della spesa sul sedile. La signora guarda la bambina e le dice : No no tu qui non ti siedi!”» ha raccontato la Oneto nel suo post, spiegando poi così il suo intervento: «Io dico alla donna di spostare la borsa e di fare sedere la bambina ma lei insiste e mi dice in modo arrogante di farmi gli affari miei. Peccato, hai trovato la persona sbagliata. La madre della piccola non dice nulla e guarda a terra».



Lo sfogo. «A quel punto alzo la voce sempre di più e le intimo in malomodo di fare sedere immediatamente la bambina e di vergognarsi con tutto il fiato che avevo in gola. La signora a quel punto la fa sedere ma continua a borbottare e a guardare schifata la bambina. Tutte le persone sull'autobus mi guardano in parte compiaciute, in parte no ma nessuno osa dire nulla. Secondo voi di che colore aveva la pelle quella bambina? Sì proprio così". La consigliera conclude poi il suo sfogo raccontando tutta l'amarezza provata: "Ho pianto. Sono scesa dall'autobus e ho pianto. Per il nervoso, per la tristezza per il senso di sconfitta che ho provato e provo. Come se questi giorni non fossero già dolorosi. È questo quello che siamo? È questo quello che vogliamo essere? Io non voglio crederci"». In poche ore il suo post ha ricevuto centinaia di commenti, attestati di stima e ringraziamento per il suo intervento a favore della bambina.

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