Bambini e mascherine: emozioni indecifrabili. Il 60% delle volte non sanno distinguere allegria da tristezza

Bambini e mascherine: le emozioni non si vedono più
Bambini e mascherine: le emozioni non si vedono più
Giovedì 10 Giugno 2021, 12:35 - Ultimo agg. 11 Giugno, 12:53
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Sguardi smarriti e interrogativi. Interpretare una situazione, ma anche un'emozione. Per i bambini tra 3 e 5 anni è difficile capire le emozioni che si nascondono sotto le mascherine: riescono a farlo solo il 40% delle volte. Lo indica la prima ricerca sul tema condotta dall'Istituto Italiano di Tecnologia, sotto la guida di Monica Gori e pubblicato su Frontiers in Psychology, che suggerisce la necessità di misure per evitare un problema che potrebbe influenzare il corretto sviluppo sociale delle nuove generazioni. Già mesi fa Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e Unicef avevano sconsigliato l'uso di mascherine nei contesti in cui si ha a che fare con bambini sotto i 5 anni dal momento che in quella fascia di età si sviluppano importanti competenze emotive.

Per indagare più approfonditamente il tema i ricercatori hanno preparato un questionario contente immagini di persone con e senza mascherina. Il test è stato fatto compilare a 119 soggetti di cui 31 bambini tra i 3 e i 5 anni, 49 bambini trai 6 e gli 8 anni e 39 adulti tra i 18 e i 30 anni. I soggetti, in autonomia o con l'assistenza dei genitori nel caso dei più giovani, dovevano provare a riconoscere le espressioni dei volti, con e senza mascherina chirurgica, che esprimevano diverse emozioni quali: allegria, tristezza, paura e rabbia.

I risultati hanno dimostrato che i bambini tra i 3 e i 5 anni sono in grado di riconoscere le espressioni facciali coperte da mascherine solo il 40% delle volte mentre le percentuali salgono al crescere dell'età: 55-65% tra 6 e 8 anni, 70-80% tra gli adulti. «L'esperimento è stato condotto nelle primissime fasi della pandemia nel 2020, le mascherine allora erano ancora una novità per tutti. Speriamo che oggi i bambini siano riusciti ad adattarsi», ha precisato Monica Gori. Lo studio suggerisce infine di valutare l'utilizzo di mascherine trasparenti per tutti gli operatori a contatto con la fascia di età 3-5 anni o l'ideazione di percorsi di training specifici per insegnare ai bambini il riconoscimento delle emozioni solo mediante l'osservazione degli occhi.

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