Presa la banda della «marmotta»: facevano esplodere di notte i bancomat

Milano, presa la banda della marmotta: facevano esplodere di notte i bancomat
Milano, presa la banda della marmotta: facevano esplodere di notte i bancomat
Martedì 23 Aprile 2019, 16:22 - Ultimo agg. 23:59
2 Minuti di Lettura

Un operaio di 26 anni, un barista di 41, un investigatore privato di 48, un disoccupato di 49, un titolare di ferramenta di 51 sono i membri della banda dei bancomat arrestati dai carabinieri dopo l'ennesimo colpo e su cui ora si sta lavorando per accertare molti altri casi avvenuti negli ultimi mesi nel Nord Italia.



«Oltre a essere una banda era un gruppo di amici che si divertiva a commettere questo tipo di reato - raccontano i carabinieri del nucleo investigativo di Milano, diretti da Cataldo Pantaleo, sottolineando l'aspetto umano, a tratti inedito, dei banditi - Sono molto affiatati, vengono da Bologna, hanno tutti precedenti specifici e alcuni colpi li hanno commessi in gruppo. A muoverli c'era anche l'adrenalina oltre all'obiettivo del bottino». A seguito dell'aumento negli ultimi mesi dei furti con l'esplosione dei bancomat, i militari hanno intensificato le loro indagini su alcune bande già note e sono riusciti a individuare il gruppo di bolognesi. Per alcuni giorni li hanno monitorati e hanno scoperto che mercoledì scorso avevano affittato una casa a Pieve Emanuele, quella che sarebbe diventata la base da cui ultimare i preparativi per il colpo. Sabato notte sono partiti in 4 su una Golf parcheggiata in un box di Vanzago e hanno raggiunto il primo obiettivo, una Bpm di Luisago (Como). Qui, con la tecnica della «marmotta» hanno fatto saltare l'ingresso della banca e hanno portato via il contante. Stessa scena alla filiale Bpm di Solaro (Milano). Infine sono andati a Milano per parcheggiare la vettura in un altro box in via Meli, dove sono stati bloccati dai carabinieri con il bottino da 91mila 650 euro. Il quinto complice, che avrebbe dovuto recuperarli, è stato fermato poco dopo. Nell'auto è stato trovato un pizzino con l'indirizzo delle due banche e di un'altra che non sono riusciti a colpire. L'esplosivo da inserire nella «marmotta» (un parallelepipedo di metallo collegato con un cavo alla batteria di un'auto per generare la scintilla) era realizzato in casa dai ladri ed è composto da alluminio, nitrato di ammonio e polvere pirica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA